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“I piacentini senza cittadinanza", il convegno sabato 26 novembre

Potrà apparire strano che ad organizzare questo convegno sia l’Anpi, l’associazione nota per rappresentare la memoria e i valori dellalotta partigiana al nazifascismo. Ma da quella lotta è nata la Costituzione italiana, che riconosce “i diritti inviolabili dell’uomo, la pari dignità  di tutti i cittadini e la sovranità popolare”. E l’Anpi è impegnata anche a difendere ed affermare nella società tali principi. 

Oggi il 20% dei residenti a Piacenza sono immigrati regolari e nell’insieme della provincia ne risiedono circa 44mila. Il contributo del loro lavoro è indispensabile in molti settori e servizi. Il 32% dei bambini nati nel 2021 in provincia di  Piacenza sono figli d’immigrati e lo è il 26% della popolazione scolastica.

Che cosa sarebbe Piacenza senza la loro presenza ed il loro lavoro? Una città in gravi difficoltà e in declino, dalla quale i giovani laureati e diplomati locali dovrebbero ancor di più emigrare in cerca di lavoro.

Sarebbe perciò interesse di tutti che si realizzasse la piena apparte-nenza dei nuovi residenti alla comu-nità piacentina, con parità di diritti e di doveri - compreso il diritto di voto - anche tramite il riconoscimento della cittadinanza italiana, a partire dallo ius scholae, cioè la cittadinanza ai ragazzi che attra-verso la loro vita sociale e formazio-ne culturale nelle scuole del nostro Paese sono già di fatto italiani .

Invece molti continuano a vedere solo aspetti negativi nella presenza di questi nuovi  residenti e certi esponenti politici continuano a fomentare l’astio nei loro confronti.

L'Anpi ha dunque concepito questo convegno, con studiosi della società e dell’eco- nomia piacentina e con esponenti del mondo dell’immigrazione, per favorire una migliore comprensione della realtà e promuovere quindi atteggiamenti dei cittadini  e prov-vedimenti delle istituzioni pubbliche più adeguati e costruttivi.


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