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"La Ricerca", ciclo di incontri per il 40° della sua fondazione

Nel 40° della sua fondazione “La Ricerca” s’interroga con un percorso di confronti, analisi, progetti

Come rispondere alle nuove emergenze sociali?

Si comincia con un ciclo di incontri: venerdì 31 gennaio riflessioni con don Giuseppe Dossetti, prete degli ultimi

Il percorso proseguirà la sera di venerdì 14 febbraio (alle 20,30, sempre in Stradone Farnese 96) con il prof. Pier Paolo Triani. Il docente di Pedagogia Generale alla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica di Piacenza (e supervisore dei Servizi Educativi della “Ricerca”) aprirà un confronto sull’aspetto educativo dei percorsi di recupero e dei progetti di prevenzione del disagio: “La preoccupazione educativa è sempre al centro dei nostri servizi che si propongono di formare, coltivare progetti di vita, ieri come oggi. Ma di cosa abbiamo bisogno per costruire un’identità, quale orientamento, quali strumenti, quali responsabilità dobbiamo assumerci?”.

Quali strumenti educativi per prevenire il disagio giovanile?

Educare alla vita. Restando al fianco e in ascolto dei nostri ragazzi. Questo il fondamento alla base di ogni azione di prevenzione al disagio giovanile. E su questo l’associazione “La Ricerca”, che al fianco dei giovani e delle loro famiglie opera da sempre, prosegue il percorso di confronti con il territorio voluto in occasione del suo quarantesimo di fondazione. 

“Il percorso formativo che “La Ricerca” apre alla città – ricordiamo - si sviluppa in tre fasi: al confronto con personalità di spicco dal punto di vista sociale, culturale, spirituale, seguirà la fase di analisi della realtà centrata sulla lettura attenta dei bisogni, delle emergenze delle persone (adolescenti, giovani, adulti, famiglie). Terzo e ultimo passaggio sarà l’elaborazione di progetti. “Cercheremo di mettere a frutto le idee, i valori, quel che emerge dall’analisi dei bisogni. Cercheremo di essere generativi, cioè di dare corpo alle idee e ai valori che ci costituiscono, esplorando nuove strade e assumendo anche modi diversi di operare”.

Il 13 marzo, alle 20,30, la sede del confronto sarà presso la Chiesa del Monastero di San Raimondo, in Corso Vittorio Emanuele con l’abbadessa del Monastero, madre Maria Emmanuel Corradini. Monaca di clausura, originaria di Reggio Emilia, prima di entrare in clausura come oblata benedettina, madre Maria Emmanuel esercitava la professione medica. In questi anni è riuscita a trasformare il monastero, che era ormai destinato alla chiusura, in un luogo di riflessione continua sull’umano, attraverso le lectio, le meditazioni, i colloqui individuali con i quali offre parole essenziali che aiutano a capire la vita e ad orientarla al bene, con la consapevolezza delle fragilità umane, ma anche con speranza.


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