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Fiorenzuola, "La magnifica illusione. Giorgio Gaber e gli anni '70"

E' in programma domenica 20 novembre 2016 alle ore 18 presso il Ridotto del Teatro Verdi di Fiorenzuola d'Arda la presentazione del libro "LA MAGNIFICA ILLUSIONE. GIORGIO GABER E GLI ANNI '70" (ed. Vololibero) di NANDO MAINARDI.
L'evento è organizzato dal Comune di Fiorenzuola nell'ambito delle iniziative su Giorgio Gaber in concomitanza con l'apertura della stagione teatrale.

Presenta e coordina: GIORGIO LAMBRI - Libertà

Intervengono:
- CHIARA FERRARI - giornalista e studiosa della canzone autore e di protesta
- DAVIDE ZILLI - cantautore
- l'autore NANDO MAINARDI
Davide Zilli eseguirà, nel corso della serata, alcuni classici di Gaber, Jannacci e della canzone milanese.
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Nel 1970 Giorgio Gaber abbandona il mercato discografico e la televisione per dedicarsi al teatro: è l’anno de Il Signor G. E’ l’inizio di una fase totalmente nuova, in cui il cantautore milanese sceglie di confrontarsi attraverso i suoi spettacoli con il pubblico – costituito in gran parte dai giovani protagonisti del Sessantotto – sulla possibilità effettivamente di cambiare il mondo. Ma la rivoluzione in cui crede Gaber è piuttosto distante dalle grandi certezze ideologiche che caratterizzano gli anni Settanta e mette al centro le persone, con il loro bagaglio quotidiano di dubbi, di speranze e di frustrazioni. E’ la rivoluzione dei “cani sciolti”: per Gaber, e per tanti altri in quel decennio, la politica ha senso solo se rifiuta gli slogan, le istituzioni (tutte) e sa intrecciarsi intimamente con l’esistenza delle donne e degli uomini.
“La magnifica illusione” è il racconto del viaggio di Giorgio Gaber, ovvero di un ragazzo che voleva fare il rock and roll, che ha contribuito “all’invenzione” della canzone d’autore e che – favorito da quel prodigioso ribaltamento di senso che è stato il Sessantotto – è andato ben al di là dell’etichetta di “cantautore”, fino a diventare un intellettuale e un divulgatore provocatorio e mai scontato.
Questo libro analizza il passaggio, negli anni ’70, dalla prima fase della carriera di Giorgio Gaber alla nascita del Signor G; attraversa quel decennio e gli spettacoli del Teatro Canzone portati in scena e scritti in collaborazione con Sandro Luporini; si sofferma sulla rottura con la stagione della contestazione e sul ritiro temporaneo del cantautore milanese dalle scene teatrali; getta lo sguardo sui suoi tentativi, negli anni successivi, di inseguire ed inventare altre utopie – che in realtà portavano nuovamente alla scintilla originaria del Sessantotto – da cui ripartire per provare a cambiare il mondo


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