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Collegio Alberoni, "Natura in Arte, Arte della Natura"

In occasione della riapertura dopo la pausa estiva, la Galleria Alberoni ha proposto un intenso programma costituito da tre domeniche di eventi culturali. Due visite guidate speciali costituiscono la terza e ultima domenica della rassegna Natura in arte, arte della natura.

DOMENICA 7 OTTOBRE

In occasione della XXIII edizione di Frutti Antichi

Galleria Alberoni, ore 15

Giardini vivi da attraversare, giardini raccolti da sfogliare

Visita guidata al giardino interno e al parco del Collegio Alberoni con presentazione dell’Hortus siccus di Fra Zaccaria, raccolta di piante essiccate del XVIII secolo

Ingresso €. 4,50

Per i visitatori di Frutti antichi, ingresso ridotto €. 3,50

Una visita guidata davvero speciale che permetterà di attraversare la natura viva del giardino interno e del parco del Collegio Alberoni per poi scoprire quel vero e proprio giardino raccolto da sfogliare che è l’Hortus Siccus di Fra Zaccaria, uno dei documenti naturalistici più importanti della collezione alberoniana, composto di 307 tavole di piante essiccate.

Si tratta di piante raccolte nel XVIII secolo dal frate e botanico di grande fama che donò tutto il suo patrimonio naturalistico al Collegio Alberoni.

La visita permetterà di scoprire anche altri gioielli della raccolta naturalistica del frate. L’itinerario consentirà infatti di conoscere e vedere da vicino:

la Collectio plantarum, costituita da due quaderni manoscritti con disegni e schizzi delle singole piante per complessive 454 tavole disegnate a penna.

Uno dei tre preziosi e delicati quadretti realizzati da Fra Zaccaria e precisamente quello contenente sezioni di tronchi

Alcune cartelle contenenti sezioni di vari tipologie di tronchi, raccolte sempre da Fra Zaccaria e che saranno oggetto di studio nei prossimi anni. Si tratta di materiali antichi mai mostrati al pubblico.

Il corallo nero, custodito al Collegio Alberoni, e raccolto da Fra Zaccaria nel corso delle sue attività di studio della natura.

L’HORTUS SICCUS DI FRA ZACCARIA

La principale finalità degli orti botanici moderni e degli erbari fu di contribuire all'insegnamento della medicina e della farmacologia. Con questo spirito nel XVI secolo furono creati i primi orti botanici a Pisa, Padova, Firenze, Leida e Montpellier. All'inizio del secolo seguente, il legame con la medicina si riaffermò nel Physic Garden di Oxford e nel Jardin Royal des Plantes Médicinales di Parigi.
Tuttavia, già nel XVI secolo, la finalità medica iniziò a essere percepita come una costrizione e si assistette a un lento, ma progressivo, processo di emancipazione della botanica dalla medicina che la condusse, a partire dalla fine del secolo XVII, a legarsi prevalentemente ai sistemi di classificazione.

Oggi gli erbari rappresentano uno strumento essenziale per la ricerca scientifica poiché consentono di recuperare informazioni riguardo la variabilità morfologica, la distribuzione geografica e le caratteristiche ecologiche di una popolazione o di una specie. E’ inoltre possibile prelevare piccoli campioni dagli erbari per indagini genetiche. Le piante raccolte, se conservate con attenzione, possono resistere per secoli, e quindi preservare esemplari di specie botaniche ormai estinte e permettere il confronto di dati ecologici passati con quelli odierni. Infine, proprio come antichi documenti, gli erbari testimoniano la storia del nostro paesaggio, la scomparsa degli ambienti di un territorio e di singole specie.

Gli erbari sono dunque biblioteche di piante, preziose banche dati di informazioni che rappresentano uno dei principali strumenti per la conoscenza della flora mondiale.

L’Hortus siccus di Fra Zaccaria è una preziosa e delicata raccolta di piante essiccate organizzato in due volumi in folio: 172 carte per il primo volume e 135 per il secondo. Il primo volume si apre con un frontespizio in latino, scritto dallo stesso autore, Fra Zaccaria da Piacenza, che in esso trova il modo di definirsi quale “amante della botanica virtù”.

Il documento è estremamente importante in quanto, composto da Fra Zaccaria nel XVIII secolo, si presenta come un sensazionale documento che permette di scoprire le essenze vegetali locali, ma anche esotiche e, attraverso una loro classificazione e il confronto con le piante attuali presenti in natura, verificare le mutazioni della flora e del paesaggio.

La collezione ben rappresenta la flora vascolare italiana. Si osservano: licopodi, felci, dicotiledoni e monocotiledoni (es. orchidee). Non mancano però specie esotiche (es. Pelargonium) e alcuni licheni del genere Usnea. A causa della fragilità e dell’età di alcuni campioni non tutti gli esemplari sono stati determinati.

Nonostante Fra Zaccaria conoscesse le opere del contemporaneo Linneo, la nomenclatura utilizzata è però antecedente al sistema binomio di classificazione da lui introdotto nel XVIII. L’erbario in questione si caratterizza dunque come un classico documento pre linneano: le specie sono disposte senza un ordine sistematico, i nomi sono costituiti da brevi frasi latine, affiancati dal nome vernacolare e non si hanno precise informazioni riguardo la data e il luogo di raccolta.

La maggior parte delle specie presenti ha o ha avuto utilizzi in campo medico; questo fa dunque supporre che la funzione principale di questa collezione fosse quella tradizionale e cioè di ausilio all’insegnamento della medicina.

Lo studio del primo volume dell’Hortus Siccus è stato compiuto da Adriano Marocco e Roberta Salvi del Dipartimento di Scienze delle produzioni vegetali sostenibili dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Lo studio e la ricerca compiuta ha permesso una completa riclassificazione delle piante raccolte da Fra Zaccaria e conservate nelle pagine della raccolta botanica, tra l’altro in perfetto stato di conservazione. Ogni pianta catalogata con le modalità prelinneiane è stata riclassificata con i criteri delle classificazioni moderne.

L’Hortus siccus, come risulta dagli studi compiuti, non è stato rimaneggiato nei tempi successivi a Fra Zaccaria e si presenta come un importante documento intatto.

Galleria Alberoni, ore 16

I tesori artistici e scientifici del Collegio Alberoni

Visita guidata alle collezioni storiche, artistiche e scientifiche alberoniane

Ingresso €. 4,50

Per i visitatori di Frutti antichi, ingresso ridotto €. 3,50

I promotori della rassegna

Gli eventi del progetto Natura in arte, arte della natura sono ideati e promossi da Opera Pia Alberoni e Collegio Alberoni in collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore, Galleria Biffi Arte, Associazione Culturale Mikrokosmos, Frutti Antichi e Associazione Velòlento. Con il contributo di TEP Arti Grafiche

Come nello stile consolidato della Galleria Alberoni, le attività culturali proposte intendono anche costruire e consolidare una rete di collaborazione con le più significative istituzioni culturali presenti sul territorio.

Apertura ordinaria della Galleria Alberoni

Visite libere domenicali

La sola Galleria Alberoni è visitabile tutte le domeniche da settembre 2018 a fine giugno 2019, dalle ore 15.30 alle ore 18.

Ingresso €. 4,50

Visita guidata, ore 16

Alle ore 16 di ogni domenica si tiene una visita guidata al Collegio e alla Galleria Alberoni, indispensabile per vedere l’Ecce homo di Antonello da Messina, l’appartamento del cardinale, la Biblioteca monumentale, la sezione scientifica.

Ingresso €. 6,00


 


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