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“Nonno Rosenstein nega tutto” al Teatro Filodrammatici

Il confronto tra un nonno reduce di Auschwitz che vorrebbe cancellare i propri ricordi e una nipote che meglio di lui avverte i pericoli dell’oblio. Va in scena a Piacenza con la Compagnia Genovese Beltramo “Nonno Rosenstein nega tutto”, scritto da Marco Bosonetto che ha adattato per il teatro il suo romanzo omonimo (pubblicato da Baldini & Castoldi nel 2000). Appuntamento per le scuole secondarie di 1° grado e superiori, nell’ambito delle iniziative del Comune di Piacenza per il Giorno della Memoria 2023, giovedì 26 e venerdì 27 gennaio sempre con doppia recita alle 9 e alle 11, nel cartellone della Rassegna di teatro scuola “Salt’in Banco” curata da Simona Rossi e organizzata dal centro di produzione teatrale diretto da Diego Maj con Fondazione Teatri di Piacenza, la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

“Nonno Rosenstein nega tutto ribadisce la necessità di non dimenticare il male assoluto della Shoah, ma lo fa utilizzando una prospettiva inconsueta ed estremamente attuale, attraverso un incontro fra generazioni e sensibilità diverse, proponendo una riflessione sul problema della memoria che usa l’ironia per uscire da ogni retorica celebrativa.

«Mai come ora sentiamo l’esigenza di raccontare questa storia. – si legge nelle note di regia - Quella di uno scapestrato musicista klezmer, reduce di Auschwitz, che decide di prestarsi all’agghiacciante manipolazione di un gruppo di negazionisti perché non sopporta il peso del ricordo di quanto ha subito nei campi di concentramento e del

suo rapporto con la nipote che tenta di salvarlo. Una giovane donna che difende la memoria, ricostruendo con amore, crudeltà e ironia, la fragile esistenza di un uomo, suo nonno, per fornire a tutti noi uno specchio nel quale riflettere. Una giovane donna in rappresentanza di una generazione che sta perdendo i testimoni diretti dell’olocausto e che ha il dovere, la responsabilità, di proteggere la verità storica affinché una simile atrocità non venga negata né riproposta».


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