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Il Po ricorda, "Indo, Sarasvati, Ganga: l'India dei sacri fiumi"

Domenica 13 settembre dalle 17.30 sull’argine di Po (zona riqualificata all’altezza della banchina di attracco Città di Piacenza, zona Canottieri Vittorino da Feltre), ultimo incontro della terza edizione de “IL PO RICORDA. Storie oltre il confine”, la rassegna di incontri a cura dell'Associazione culturale Arti e Pensieri.

Dopo gli appuntamenti che, a partire dallo scorso giugno, hanno idealmente trasportato Piacenza sul Tamigi, sui fiumi del Vicino Oriente preistorico, intrecciando le acque di Po a quelle del Mediterraneo, del Mississippi, di Reno, Danubio, Nilo...domenica si sbarca sulle rive dei fiumi sacri dell'India.
Pensare all’India significa visualizzare i ghat affollati di persone in riva alla Madre Ganga, il fiume più venerato del Subcontinente. Ganga è la madre amorevole di ogni hindu e la vita è considerata incompleta senza un bagno nelle sue acque almeno una volta nella propria esistenza.

Sulle impervie lande dell’Himalaya, tra le sue vette inaccessibili e disertate dagli uomini, dopo sette confluenze nasce Ganga, figlia di Himavan, re della  montagna. A lei la tradizione assegna il potere  di purificare tutto ciò che tocca e come dea è l’unica a essere associata a tutte e tre le divinità maggiori: Brahma, Shiva e Vishnu.

Ganga fa la sua comparsa per la prima volta nel Rg Veda, dove tuttavia ha un ruolo secondario, nominata solo due volte. Il Veda era, infatti, nettamente sbilanciato su Sarasvati, fiume oggi estinto che porta il nome della grande dea consorte di Shri Brahma, il Creatore.

Sarasvati è la dea della conoscenza e delle arti ed è stato ipotizzato che il fondamentale ruolo svolto dal fiume nello sviluppo e nella diffusione della cultura e della lingua scritta abbia ispirato questa sua personificazione.

Sarasvati è anche il fiume sulle cui rive si è sviluppata fin dal Neolitico la fiorente e per certi versi ancora misteriosa Civiltà dell’Indo-Sarasvati.

Mohenjo-Daro e Harappa sull’Indo furono i primi insediamenti scoperti di questa avanzatissima cultura che oggi conta più di 750 siti e che subì un brusco tracollo fra l’inizio e la metà del II millennio, causato proprio dallo sprofondamento della Sarasvati nel sottosuolo per un’elevata attività sismica. Tali sconvolgimenti sradicarono la civiltà harappana e la costrinsero, probabilmente, a riorganizzarsi e spostarsi in zone più ospitali nella pianura gangetica.

Le scoperte archeologiche degli ultimi anni si intrecciano, incredibilmente, alla sterminata massa di miti e confermano i racconti della letteratura vedica ed epica, come il famoso Mahabharata.

Dopo la conferenza di Micaela Bertuzzi sarà possibile sperimentare una sessione di yoga guidata da Roberta Morisi grazie alla collaborazione di Yogagea asd.

Non mancheranno laboratori di decorazione con stampi originali indiani e di creazione di piccole lampade con foglie e fiori da donare al fiume, allora il Po, costellato di fiori e lumini, diverrà uno dei tirtha, i guadi sacri pervasi di energia in cui è possibile liberarsi dalla sofferenza del mondo.

Verrà proposta anche la festa indiana di Holi, quando si gioca a ricoprirsi di polveri colorate, e non mancherà la gustosissima merenda/aperitivo a tema con cibi e bevande della tradizione indiana.

A coloro che vogliono partecipare alla festa dei colori si consiglia di non indossare abiti particolarmente preziosi o delicati, sebbene le polveri siano completamente naturali, atossiche e lavabili.

Per sperimentare la sessione di yoga gli organizzatori precisano che l'associazione Yogagea metterà a disposizione qualche tappetino, in ogni caso chi ne possiede uno è invitato a portarlo con sé. Anche un telo di stoffa o di spugna andrà bene!

In caso di maltempo l’iniziativa verrà rimandata a data da destinarsi.

L’argomento specifico de IL PO RICORDA di quest’anno (in collaborazione con il Comune di Piacenza, con il patrocinio del Francigena Festival e con il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Consorzio di Bonifica di Piacenza) vuole ripensare la nostra identità fluviale tramite il confronto con altre civiltà, oltre il confine del tempo e dello spazio, per condividere gli spazi pubblici di Piacenza in modo innovativo e inclusivo.

Informazioni all'indirizzo artiepensieri@virgilio.it o ai numeri 340.6160854, 333.6738327, 339.5411031.
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