Eventi

Sabato 19 novembre il convegno "Piacenza, Etruria. Predire il futuro e ripensare il passato"

Il Fegato etrusco, o Fegato di Piacenza, è la vera “star” del nuovo allestimento della sezione romana del Museo Archeologico di Palazzo Farnese, un elemento di bronzo di importanza cruciale per l’Archeologia: la riproduzione eccezionale di un fegato ovino recante tutte le indicazioni di cui necessitava il sacerdote (l’aruspice) per predire quello che sarebbe successo in futuro.

Di un reperto così cruciale per la studio della cultura etrusca si sa però ancora poco, come pure dell’antichità del comprensorio piacentino.

Per supportare questo e altri temi di ricerca è nata pochi mesi fa l’Associazione Storica e Archeologica Piacentina-odv (ASAP odv). Ora l’Associazione, col contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano, ha organizzato un convegno per parlare del Fegato, della storia della sua scoperta, di alcune ricerche innovative che sono state compiute nei mesi scorsi su concessione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza e che portano interessanti novità sull’argomento; il tutto corredato da interventi di inquadramento culturale e storico.

Il disegno e la grafica della locandina sono dell’artista Hazkj, già autore di due opere nell’ambito della “Giornata degli Etruschi 2022” per il complesso museale Santa Maria della Scala di Siena.

Inizierà Renzo Tosi, Professore Ordinario di Letteratura Greca all’Università di Bologna, che parlerà della predizione del futuro nel mondo greco.

Seguirà l’intervento di Maurizio Harari, Professore ordinario di Etruscologia e Antichità italiche all’Università di Pavia, che invece affronterà direttamente il reperto principe del convegno, il famoso ma, spesso, noto solo superficialmente Fegato bronzeo.

Andrea Gaucci, Professore associato di Etruscologia e Antichità italiche, traccerà invece le linee di quello che accadde in quella che era l’Etruria Padana propria, tra l’Emilia e l’Adriatico.

Paolo Storchi, Archeologo della Pinacoteca Nazionale di Siena e Gianluca Mete, curatore del Museo A. Parazzi di Viadana (MN) e di Laus Pompeia (Lodivecchio), parleranno del contesto in cui il Fegato si inserisce, quello della prima età romana a Piacenza e nella città fondata insieme ad essa: Cremona.

Infine Aldo Ambrogio della ditta GeoInvest srl e Giorgio Eremo dell’ASAP odv parleranno delle nuove ricerche nel contesto di rinvenimento del Fegato, con novità di estremo interesse che potrebbero chiarire il contesto da cui proviene un reperto così eccezionale.

Per capire il futuro non possiamo dimenticare le nostre origini: un pomeriggio di dialogo sulla ricchezza del patrimonio che ci circonda.


Allegati

Si parla di