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Autobus, i Comuni chiamati a pagare Seta al posto della Provincia

La Provincia di Piacenza, come già annunciato in passato, ha preparato un Patto per la mobilità piacentina del 2015. Chiesta una proroga a Seta del servizio per l'anno prossimo: i comuni sono chiamati a tirare fuori 1,6 milioni di euro

Si sono riuniti i sindaci del Piacentino per discutere del patto per la mobilità piacentina. Il consigliere Luca Quintavalla, in sostituzione di Rolleri impegnato all’estero, ha illustrato ai presenti – soprattutto ai primi cittadini eletti lo scorso maggio – la situazione del trasporto pubblico locale. «Avevamo deciso – ha spiegato Quintavalla - di mettere a disposizione 1,5 milioni di euro come copertura al servizio del trasporto pubblico locale extraurbano per il 2013-2014. Il contributo più importante era della Regione, gli enti locali mettevano 0,20 euro a chilometro, e poi il resta deriva dai proventi di abbonamenti e biglietti. Storicamente la Provincia ha sempre finanziato il servizio extraurbano, evitando ai comuni di sborsare. Da presidente di Tempi ho visto le fasi della fusione tra le società del trasporto pubblico di Piacenza, Modena, Reggio Emilia: tagli ce ne sono già stati. Qua non ci sono “mangerie” come a Roma o in altri territori. Abbiamo sempre cercato di razionalizzare: Tempi non aveva neanche un dirigente, l’agenzia ora ha solo 4 dipendenti. C’è una gestione seria e razionale del servizio».

«In certi comuni – ha proseguito Quintavalla - il trasporto pubblico è un vero e proprio servizio sociale, però in provincia i biglietti e gli abbonamenti pagano solamente il 25% dei costi. Nelle altre zone – Modena e Reggio Emilia - arrivano fino al 35%. I pochi incassi sono un problema, riusciamo a coprire poco del servizio. Ora abbiamo due situazioni di criticità in più: la gestione della Provincia non è semplice e mancano risorse da stanziare sul tema. Il contratto di servizio con Seta scade il 31 dicembre 2014. Non possiamo far partire una gara in questo momento, stiamo cercando di discutere con la società – da cui siamo usciti - una proroga del servizio fino al 2015: probabilmente vogliono le stesse risorse ricevute nel 2014. La programmazione regionale solitamente è su base triennale, siamo in attesa che la Regione convochi noi e le aziende per ragionare sulle gare del trasporto pubblico dei prossimi anni».

«A Seta, che ha oltre 12 milioni di capitale sociale, abbiamo affidato il servizio per questi anni – racconta l’amministratore di Tempi Agenzia Gianluca Micconi. Seta ha allestito 18 linee urbane, 51 extraurbane per 8 milioni di chilometri e 14 milioni di passeggeri trasportati all’anno. Seta ha investito nel nostro bacino con nuovi mezzi: 8 quest’anno, 18 nell’extraurbano negli ultimi anni. Vi saranno a breve telecamere a bordo dei mezzi per tutelare la sicurezza e dispositivi informatici che informeranno dei ritardi.  La Regione contribuisce per 15 milioni di euro al servizio, il fondo regionale del CCNL è 2 milioni, 1,6 milioni li mettiamo noi da Piacenza, e infine vi è un contributo regionale per i chilometri pari a 120mila euro: ci vogliono 19 milioni di euro per sostenere questo servizio».

«In questi anni – Quintavalla è entrato nel merito della discussione odierna - la Provincia ci ha messo le sue risorse. I sindaci chiedevano di partecipare maggiormente ai piani. È stato impossibile aumentare il servizio extraurbano. Oggi proponiamo un protocollo che stabilisce il coinvolgimento dei sindaci nelle decisioni e la sostituzione della Provincia nel versamento dei contributi. Questo problema lo risolviamo noi o nessun altro: la Provincia oggi è fatta da noi sindaci, non possiamo delegare nessuno sul tema. La situazione dei comuni è difficile, ma ci vuole il senso di responsabilità per affrontare il problema: in altri territori i comuni pagano da tempo il servizio. È ora che siano i comuni a contribuire».

Si ragionerà per “vallate”, due rappresentanti per valle – non per Unione dei Comuni – parteciperanno alle discussioni sulla mobilità. Il territorio sarà diviso in 4 fasce per tutelare le zone di montagna. «Questo impegno finanziario – ammette il sindaco di Castelvetro e consigliere provinciale – è pesante. Bisogna trovare questi soldi: è un bel problema. Ma se non facciamo questo si apre una serie di questioni: Seta non continua il servizio e può rivedere il numero dei suoi dipendenti piacentini, che superano le 200 unità».

«Poi dovremo  pagare – è il commento di Gabriele Girometta, sindaco di Cortemaggiore - anche i treni. In questi giorni facevo fatica a prendere il caffè al bar, la gente c’insulta perché andiamo a bussare alle loro tasche. Qualche volta bisognerebbe dire di no. Siamo stati dissanguati dal governo». «Praticamente sto facendo nel mio comune – ha detto Anna Tanzi di Sarmato - un bilancio falso perché non so su cosa contare». «Il mio comune non è in grado di mettere – è il parere Giovanni Cattanei, vicesindaco di Castelsangiovanni - a bilancio questa cifra. Bisogna rivedere il ruolo della Regione, non può limitarsi al contributo degli anni precedenti. Siamo disponibili a valutare il nostro contributo: però non posso chiedere soldi ai cittadini per un servizio come quello ricevuto quest’anno. Cerchiamo di migliorarlo e accompagnare questo protocollo con questo aspetto. Cosi com’è mi sembra solo di dividere una somma che non corrisponde alla realtà». «Chiudiamo tutti e 48 i sindaci un aiuto alla Fondazione di Piacenza e Vigevano». «Bettola – è intervenuto Sandro Busca – paga già 120mila euro per portare a scuola 23 bambini. Se ne dovrebbe tenere conto. Non è possibile che un comune come Cortemaggiore sia nella stessa fascia di Bettola, Farini e Ferriere».

«Coinvolgiamo i nostri deputati sull’argomento – ha detto il vice di Vigolzone Loris Caragnano – deleghiamo la Provincia a organizzare un incontro politico con loro e con i rappresentanti regionali». «Tagliamo un po’ i premi ai dirigenti regionali – ha dichiarato Ivano Rocchetta di Castellarquato – e i soldi li troviamo».  «Abbiamo passato tanti anni – l’intervento di Roberto Pasquali di Bobbio – a ripianare come Provincia i buchi di Seta e ci hanno sempre detto che la Regione avrebbe fatto la sua parte in futuro. Noi siamo sempre il bancomat». «Non è un fulmine a ciel sereno – ha ricordato il vicepresidente Calza – si sapeva da tempo che avremmo dovuto rivedere il sistema. Ci sono state riduzioni notevoli dei contributi dello Stato alle Regioni: 148 milioni in meno nel 2011, 300 milioni nel 2010, solo per fare alcuni esempi. Le colpe sono lì».

"Seta non c’entra nulla con la discussione - ha preso la parola il vicesindaco di Piacenza Francesco Timpano - si sta parlando di tutte le società del trasporto pubblico della regione. Seta è quasi in pareggio, è una società  snella: ha diversi problemi ma gli stipendi e i costi della gestione sono noti. Crea lavoro e servizi per il territorio. Il Comune di Piacenza ha contributo per oltre 800mila euro, quando poteva in realtà limitarsi – in base al patto degli 0,20 euro  a chilometro – a mettere sul piatto solo poco più di 500mila euro. Abbiamo dato una mano perché ci interessava che il trasporto pubblico funzionasse, visto che interessa molto il capoluogo. Molte cose le risolveremo quando faremo la gara: il patto di stabilità obbligherà voi sindaci a entrare in Tempi Agenzia, se le cose rimangono così. O aumentiamo i prezzi dei biglietti – ma così perdiamo utenti – oppure convinciamo più cittadini a lasciare a casa l’auto per l’autobus. Dobbiamo dire alla Regione di cambiare il meccanismo: questo lo faremo con la prossima gara, ora preoccupiamoci del 2015. Io sul prossimo anno sono molto preoccupato». «Se diciamo che non siamo disponibili – ha chiosato Quintavalla - Seta potrebbe interrompere i servizi. Io comunque m’impegno a chiedere più soldi alla Regione. Dovremo rivederci a gennaio, dopo i confronti con Seta, per decidere cosa fare sul protocollo». A questo punto Seta garantisce il servizio fino al 31 dicembre: potrebbe anche decidere di fermare tutte le corse. Verosimilmente continuerà fino al prossimo tavolo, previsto per i primi giorni di gennaio.

I CONTRIBUTI:

BETTOLA 8.995 euro

FARINI 4267 euro

FERRIERE 4131 euro

PODENZANO 54.406 euro

VIGOLZONE 26.014 euro

ALSENO 29.014 euro

CADEO 36.341 euro

CARPANETO 45.752 euro

CASTELLARQUATO 28.494 euro

FIORENZUOLA 91.902 euro

GROPPARELLO 7005 euro

LUGAGNANO 24.815 euro

MORFASSO 2517 euro

PONTENURE 38.906 euro

SAN GIORGIO 34.932 euro

VERNASCA 5089 euro

BESENZONE 2278 euro

CAORSO 29.259 euro

CASTELVETRO 33.625 euro

CORTEMAGGIORE 13.673 euro

MONTICELLI 32.569 euro

SAN PIETRO IN CERRO 2135 euro

VILLANOVA 4381 euro

PIACENZA 648.772 euro

AGAZZANO 12.368 euro

BORGONOVO 46.812 euro

CAMINATA 629 euro

CALENDASCO 7494 euro

CASTELSANGIOVANNI 82.557 euro

GAZZOLA 12.344 euro

GRAGNANO 26.863 euro

NIBBIANO 5227 euro

PECORARA 1804 euro

PIANELLO 6879 euro

PIOZZANO 1492 euro

ROTTOFRENO 71.230 euro

SARMATO 17.770 euro

ZIANO 6123 euro

BOBBIO 11.188 euro

CERIGNALE 352 euro

ZERBA 0 euro

COLI 2835 euro

CORTEBRUGNATELLA 1466 euro

GOSSOLENGO 33.233

OTTONE 1244 euro

RIVERGARO 41.959 euro

TRAVO 6134 euro


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