Politica

Collegamenti sicuri a Castello: «I sottopassi sono la soluzione migliore»

Il sindaco di Castelsangiovanni Lucia Fontana risponde alle critiche: «Dopo il tragico incidente, banalità e sciacallaggio. La pista ciclabile non è ancora terminata, il sovrappasso non è la soluzione ideale. Quando sarà possibile inizieremo i lavori per il sottopasso della 412 e della ferrovia»

Lucia Fontana

Lucia Fontana, sindaco di Castelsangiovanni, prende la parola per rispondere a distanza al Partito Democratico, intervenuto per contestare la sua Amministrazione, a pochi giorni da una tragedia avvenuta nei pressi del polo logistico, dove una donna è stata investita da un camion, perdendo la vita. Il Pd, così come Italia Viva, aveva contestato la viabilità e mobilità locale di Castello. «Per rispondere all’ennesimo intervento a sproposito del Partito Democratico – spiega il sindaco Fontana - posso solo far notare di non aver mai pensato che tra i compiti di un prefetto fosse compreso organizzare e pagare un servizio di bus-navetta, ovvero finanziare una pista ciclabile, come abbiamo fatto noi. Questo solo volevo dire quando parlavo di regia della sicurezza che la mia Amministrazione ha svolto a favore dei lavoratori della logistica, senza naturalmente nessuna confusione di ruoli e competenze con la Prefettura.

Ma oggi la volontà di fare polemica sempre e comunque porta il Pd ad inanellare alcune perle. Un’altra di queste è dove si chiede perché si sono spesi tanti soldi “di denaro pubblico” in un’opera (la ciclabile) inutilizzabile. La risposta è banale: inutilizzabile per ora, perché l’opera non è affatto completata! Anche per una casa si spendono cifre considerevoli, ma finché non c’è il tetto è inagibile.

Il top credo però si raggiunga là dove il Pd, riferendosi evidentemente al tratto da rifare, si domanda “perché con superficialità e arroganza siano stati ignorati i segnali dei cittadini su quella stessa ciclabile”. Ma davvero c’è chi può pensare che i tecnici comunali si siano mossi solo in seguito alle segnalazioni dei “leoni da tastiera”? Ecco qui ho sbagliato: le verifiche, le prove con i relativi risultati e l’ordine di rifacimento, dovevo farli postare sui social perché evidentemente per il Pd una cosa esiste solo se è condivisa sui social. Tutto il resto (prove, verifiche, collaudi in corso d’opera, ordini di servizio) è un inutile orpello.

Anche il consigliere di minoranza Tommaso Greco si è sentito in dovere di fare la sua dichiarazione, e parla di una ciclabile “inaugurata e poi subito chiusa perché inagibile”. Inaugurata da chi e quando? E d’altra parte come potrebbe essere inaugurata un’opera che, indipendentemente dal tratto da rifare, non è stata completata e quindi mai collaudata e naturalmente mai aperta agli utenti! Lo potrà essere solo quando saranno realizzate tutte le opere che ho già avuto modo di elencare, tra cui il sottopasso della 412 (che faremo appena lo consentiranno le condizioni meteorologiche, previo ottenimento dell’autorizzazione sismica e l’esecuzione di alcune prove geotecniche) e quello ferroviario.

 

Essere all’opposizione talora semplifica la vita perché raramente si deve rendere conto delle proprie affermazioni. Ciò non giustifica però che si possano impunemente sostenere tesi assolutamente false, come quella di aver presentato un progetto semplice, economico e da portare a termine in poco tempo da cui si evincerebbe la possibilità di realizzare una pista ciclabile partendo da via Allende e costruendo un ponticello sopra la ferrovia. Innanzitutto l’opposizione non ha presentato alcun progetto, ma c’è stata solo una breve considerazione ad alta voce di un esponente della minoranza durante un Consiglio comunale. E poi, purtroppo per lui, Greco ha fatto autogol: non poteva infatti immaginare che la soluzione da via Allende con sovrappasso ferroviario è stata invece studiata molto approfonditamente proprio dalla mia prima giunta nel lontano agosto 2014 (appena insediati, e questo la dice lunga di come già allora ci stava a cuore il problema), con un progetto di massima molto dettagliato.

Dallo studio emerge con estrema chiarezza che tale soluzione non solo è infinitamente più cara (solo il ponticello, sempre che le Ferrovie lo avessero mai autorizzato, avrebbe una lunghezza superiore a ml. 70 e costerebbe 400mila euro contro i 100mila del nostro sottopasso), ma soprattutto, sia planimetricamente che altimetricamente, complicatissima da realizzare.

Per recuperare quota dopo i binari implicherebbe poi l’utilizzo di scale, scomodissime per i ciclisti, e oltretutto lascerebbe irrisolto il problema del collegamento in sicurezza degli insediamenti ad Ovest della 412. Per cui alla fine si dovrebbe comunque realizzare anche il sottopasso. Abbiamo già avuto modo di apprezzare i suggerimenti della minoranza ai tempi delle prime discussioni sul Ponte di Pievetta. Ricordo le fantasiose proposte di ponte bailey o di ponti di barche: è probabile che dobbiamo alla stessa finissima mente anche il progetto della pista ciclabile facile e veloce da realizzare e poco costosa. Penso proprio che l’unico colpevole morale in questa vicenda sia chi, per fare un po' di sciacallaggio, dispensa a piene mani un mix di fake news e banalità».


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