Politica

Nel Pd volano gli stracci. Sichel: «Non c’è progettualità». Reggiani: «Ci metti in difficoltà»

Il dissidente Sichel accusa l'Amministrazione: «Limitata progettualità». E Annalia Reggiani lo riprende: «Sono stanca di fare finta che non ci sono problemi in maggioranza». Il capogruppo Claudio Ferrari rassegna le dimissioni?

Federico SIchel

Che in casa Partito Democratico i rapporti tra le correnti siano ormai logori non è una novità. Ma la tensione interna sul caso "illuminazione pubblica" è arrivata al limite. Ormai nessuno tende più a nascondere le differenze di vedute tra renziani e bersaniani-cacciatoriani. Alla quinta ora di consiglio comunale - durante la seduta del 26 maggio sull'illuminazione pubblica - senza interventi dal Pd, è proprio il dissidente Federico Sichel a rompere il ghiaccio e a dare la sua versione della delibera che poi ha affidato a Citelum la gestione del servizio. Ma il suo intervento è tutt’altro che positivo nei confronti dell’assessore Giorgio Cisini e la cosa non è andata giù ai consiglieri che sostengono con forza l'operato della giunta Dosi.

«Emerge una limitata progettualità amministrativa – ha detto in aula Sichel - che poteva essere affrontata per tempo. Effettivamente abbiamo un po’ subito, passo dopo passo, le proposte che in diversa maniera sono arrivate da soggetti privati. C’è stato un contributo del consiglio all’Amministrazione che la minoranza non ha colto, che invece ha portato a miglioramenti della pratica. Ho ancora qualche dubbio sulla competenza del consiglio comunale su questo tipo di percorso». «Dopo cinque ore di discussione – ha sottolineato la critica di Sichel il civico Marco Colosimo (Piacenza Viva) – ecco il primo intervento del Pd. Da quel partito di “yes-man” ho sentito dire che manca la progettualità».

La replica al dissidente è arrivata da Annalia Reggiani, tra le più agguerrite della componente renziana. «Sono stanca di fare finta che non ci sono problemi in maggioranza. C’è un problema di coscienza di un consigliere che non ha ancora deciso se è coeso al Pd o no. Il suo punto è quello di mettere in difficoltà l’amministrazione. Gli altri hanno chiaro il concetto e il ruolo del consigliere, che è anche quello di accettare dei provvedimenti. Il consiglio di oggi è convocato correttamente per votare una delibera di sua competenza. È uno sfogo interno ma è venuto il momento di chiarire cosa si è e se si è qua a fare il bene del partito, o altro». 

La reprimenda di Reggiani ha visto alzare una levata di scudi del centrodestra. «Reggiani dovrebbe ascoltare di più gli interventi degli altri – ha commentato Filiberto Putzu (Fi) - ha pure poca esperienza politica, è tra le ultime arrivate». «L’intervento di Reggiani – è il parere di Foti – è da Movimento 5 Stelle, che prende ordini dalla Casaleggio Associati. Mi dispiace che una nuova consigliera comunale, “ripescata di successo” come Sichel, si esprima in questo modo. In questa pratica c’entrano gli affari, non la politica. Questo appalto interessa a molti: le solite 5 ditte in tutta Italia si danno battaglia. È talmente fatta bene questa pratica che un vostro  dirigente, stufo dei vostri giochetti, ha pronte le dimissioni. Questo non è un fatto del Pd, ma della città. Quando usciranno fuori le responsabilità di questo atto non dite di aver fatto le cose per disciplina di partito».  I renziani, dati per persi i voti dei dissidenti Sichel e Stefano Perrucci, si sono visti con l’acqua alla gola e con la possibilità di vedere bocciato il provvedimento. L’assente Claudio Ferrari – ha disertato le prime sei ore di consiglio per riemergere a cinque minuti dal voto – si è improvvisamente recato in aula per garantire il sedicesimo voto utile, quello necessario per approvare la delibera.  Trincerandosi dietro un «No comment» rivolto alla stampa, il suo salvataggio in extremis non è avvenuto a cuor leggero.  Tra i corridoi di Palazzo Mercanti si vocifera dell’ennesimo contrasto interno al Pd. Ferrari avrebbe infatti preparato le sue dimissioni da capogruppo e da consigliere, sfibrato dalla lotta interna con il rivale Sichel. Un altro capitolo della faida interna al Partito Democratico di Piacenza.


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