Politica

Consigliere delegato agli stranieri, bocciata la proposta

La mozione del Pd e di Dagnino (5 Stelle) respinta dalla maggioranza. Il vicesindaco Baio: «Non c’è bisogno, sarebbe una discriminazione»

Il vicesindaco Elena Baio

Piacenza non avrà un consigliere con la delega agli stranieri. Questo ha deciso il Consiglio comunale di Piacenza, respingendo la proposta del Partito Democratico e di Sergio Dagnino (Movimento 5 Stelle) che chiedevano di affidare una delega ad hoc per tenere i rapporti con le comunità straniere residenti nella nostra città. «C’è già grande attenzione – è intervenuta sul tema il vicesindaco Elena Baio - per le comunità straniere, nessuna ci ha chiesto una attenzione particolare nei loro confronti. Loro stessi confermano quello che stiamo dicendo. Un delegato dedicato solo a questo è limitativo, sarebbe discriminante. Abbiamo sempre avuto buoni rapporti e riscontri positivi nel dialogo con le comunità straniere. Trovo fuori luogo la nomina del consigliere delegato, sarebbe riduttivo, non ce n’è bisogno nella nostra città».  «Non stiamo mettendo in discussione – ha rilevato invece il capogruppo del Pd Stefano Cugini - gli incontri con le comunità. Si parla di quotidianità sul territorio, non degli incontri con il console di un Paese straniero in visita ufficiale a Piacenza.  Stiamo dando solo più opportunità di esprimersi a loro».

Si vocifera da tempo di altre deleghe. Ad esempio quella per la disabilità al consigliere forzista Francesco Rabboni. O un incarico riguardante l’urbanistica al consigliere liberale Gianpaolo Ultori. «Se diamo la delega all’urbanistica – ha aggiunto Massimo Trespidi (Liberi) - significa che fa le valigie l’assessore Opizzi. Non è che state riequilibrando le poltrone in maggioranza? Così vale anche la delega agli stranieri, di cui non c’è bisogno. Creeremmo una diversità». «Se 25 anni fa – ha rilevato Michele Giardino (Misto) – al momento del mio arrivo a Piacenza dalla Puglia avessi scoperto di una delega ai meridionali, mi sarei offeso». Se Dagnino ha appoggiato la proposta, il collega pentastellato Andrea Pugni ha votato contro: «Non c’è bisogno di questo». Per il leghista Marvin Di Corcia il Pd è «alla ricerca di un nuovo bacino elettorale». «

«Il consigliere delegato all’urbanistica non si farà – ha evidenziato Nicola Domeneghette (Fd’I) - sgombriamo il campo subito. Quella delega l’ha già assegnata il sindaco all’assessore Opizzi (che è di Fd’I, ndr). Gli unici che potrebbero chiedere riequilibri di maggioranza siamo noi di Fd’I e non intendiamo farlo».  «Qua – ha commentato Antonio Levoni (Liberali) - è l’ufficio complicazioni affari semplici. Io ne nominerei uno per ogni assessore, per supportarlo. Qualcuno ha molto bisogno di aiuto, anche due consiglieri delegati. È un modo per dare un aiuto, una mano alla Giunta. Lo facemmo per il consigliere Bruno Galvani tanti anni fa, Rabboni può proseguire questa missione vista la sua sensibilità e il suo impegno». «Ci sono assessori di questa Giunta – ha polemizzato ancora Trespidi - a cui non basterebbero dieci consiglieri per lavorare bene. Invece che far lavorare gratis i consiglieri, si facciano lavorare bene coloro che sono stipendiati bene, a 3500 euro lordi al mese, ovvero i componenti della Giunta».


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