Politica

"No al referendum", raccolte le firme contro le modifiche della Costituzione

Il Comitato piacentino per il No nel referendum sulle modifiche costituzionali, Comitato locale del Coordinamento Democrazia Costituzionale, il 2 Luglio ha concluso la raccolta delle firme contro le modifiche costituzionali proposte dal Governo Renzi

Il Comitato per il NO nel referendum sulle modifiche costituzionali di Piacenza, Comitato locale del  Coordinamento Democrazia
Costituzionale, costituito a livello nazionale da Alessandro Pace e Domenico Gallo a cui hanno aderito i maggiori costituzionalisti
italiani, il 2 Luglio  ha concluso  la raccolta delle firme contro le modifiche costituzionali proposte dal Governo Renzi, mentre il 26
Giugno ha concluso la raccolta delle firme contro la legge elettorale Italicum.

"La raccolta delle firme - spiega il comitato - è stata effettuata sul territorio provinciale piacentino e  ha riscosso un ottimo successo  di partecipazione che ha permesso di superare pienamente l’obiettivo prefissato. Al Comitato locale hanno partecipato i cittadini che si sono mobilitati in difesa della Costituzione. Inoltre, un ampio fronte di movimenti, partiti e associazioni locali hanno permesso  di raggiungere l’obiettivo. Il Comitato del NO di Piacenza ringrazia gli Assessori, i Consiglieri comunali e funzionari provinciali che, non dimenticando il loro ruolo di Pubblici Ufficiali, dal 25 Aprile hanno accompagnato il Comitato nella raccolta delle firme contro le modifiche costituzionali.

La campagna della raccolta firme è solo la prima parte di una lunga campagna referendaria che si concluderà  con il referendum costituzionale di cui ancora si ignora la data e  a cui saremo chiamati ad esprimerci per  cambiare o meno la nostra carta fondamentale della democrazia, nata dalla Resistenza. Nel breve futuro, il Comitato per il NO continuerà  nella fase finale della campagna referendaria e promuoverà tante iniziative, le  più opportune, per la presentazione alla cittadinanza delle ragioni del No in opposizione alla Legge costituzionale recentemente approvata dai due rami del Parlamento con maggioranze inferiori ai due terzi dei componenti di ciascuna Camera".


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