Politica

Ospedale di Fiorenzuola, dall'Amministrazione le integrazioni al piano di riorganizzazione dei reparti

Il documento firmato dal sindaco Romeo Gandolfi è stato portato al tavolo dell'Ufficio di Presidenza della Conferenza socio-sanitaria e presentato ai consiglieri comunali nel corso dell'ultima seduta del consiglio

Repertorio

Al tavolo dell’Ufficio di Presidenza della Conferenza territoriale socio-sanitaria, riunitosi nella mattinata di giovedì 9 febbraio, sono arrivate le proposte di integrazione del piano di riorganizzazione dell’ospedale di Fiorenzuola. L’Ausl, con il suo direttore Generale Luca Baldino, aveva presentato il piano con i contenuti dei reparti lo scorso 27 gennaio, quando si era riunito lo stesso Ufficio di Presidenza: «Si prevede a Fiorenzuola la creazione di un ospedale che sia al tempo stesso capace di rispondere alla maggior parte dei bisogni di salute della popolazione con il miglioramento degli standard di sicurezza e di qualità delle prestazioni erogate ma anche di assumere un ruolo specialistico e univoco nella rete degli ospedali di Parma e Piacenza, che ne garantisca la sopravvivenza nel lungo periodo».

«Avevamo già chiesto in più occasioni  - scrive Gandolfi in un documento portato in Ufficio di Presidenza e presentato al consiglio comunale durante la seduta di mercoledì 8 febbraio - un ospedale che fosse al tempo stesso capace di rispondere alla maggior parte dei bisogni di salute della popolazione ma anche di assumere un ruolo specialistico e univoco, così da non essere messo in discussione nel medio e lungo periodo».

L’Amministrazione non accoglie del tutto la proposta dell’Azienda (LEGGI QUI) e ha stilato una serie di richieste che Baldino dovrà ora valutare. Per quanto riguarda l’area chirurgica Gandolfi pensa ad una seconda camera operatoria «come promesso dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, in occasione della posa della prima pietra, avvenuta nel 2016» (nella proposta di Ausl si prevede una sola camera operatoria e una sala endoscopica); e ad una sala medicazioni oltre ad uno spazio dedicato all'attività di terapia antalgica. «Occorre prevedere – aggiunge il sindaco - attività di diagnostica e interventistica endoscopica».

Uno degli obiettivi del primo cittadino è quello di far sì che vi siano «servizi per la continuità della comunità», ovvero per bambini e donne, «indispensabili per un ospedale di prossimità che serve un bacino di 109mila abitanti». Gandolfi sembra d’accordo con il fatto che «il punto nascita per questioni di sicurezza e per i vincoli posti dal decreti debba prevedere volumi e prestazioni interdisciplinari oggi probabilmente assicurabili solo a Piacenza, fermo restando che tale centralizzazione del Punto Nascita viene ritenuta dall’Amministrazione temporanea, in attesa che siano validati e assunti in via definitiva gli standard di attività». Del tutto contrario invece sull’assenza di un servizio pediatrico: «Questo reparto potrebbe essere fatto funzionare da pediatri di libera scelta che, oltre a visitare un proprio paziente possono disporne l’invio alla degenza temporanea pediatrica tendenzialmente per un periodo limitato (di 24 – 36 ore) in un ambiente dove sono presenti solo infermieri che fanno riferimento per ogni decisione al pediatra, il quale in caso di aggravamento può disporre il trasferimento a Piacenza».

Per l’area dell’emergenza Gandolfi ha proposto la promozione di un nucleo aziendale di medici in grado di coprire le necessità di più aree aziendali; mentre per l’area riabilitativa punta a completare la creazione del Polo riabilitativo (pensato da Ausl) con il trasferimento a Fiorenzuola della Scuola di Fisioterapia e di Fisiatria dell’Università di Parma.

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Nella prima seduta del nuovo anno, Nando Mainardi (Sinistra per Fiorenzuola) ha portato in consiglio un’interrogazione con la quale ha innanzitutto lamentato la mancata convocazione di un consiglio interamente incentrato sulla sanità, per poi chiedere le tempistiche della costruzione del padiglione e l’esito dei carotaggi. Mosse, quelle che l’Amministrazione mette in atto con le istituzioni e con i cittadini, che Mainardi giudica «deboli o del tutto sbagliate». Gandolfi, dopo aver presentato il documento con le proposte integrative al piano dell’Ausl, ha spiegato: «E’ un tema complesso che non è stato portato ancora da noi in consiglio in quanto l’Azienda ha fatto i lavori a rilento. Non abbiamo timore a parlare di sanità in questa sede, ma finché non ci sono proposte concrete da parte dell’Ausl, si ascolterebbero le solite proteste di ogni cittadino». Per quanto riguarda i tempi Gandolfi ha spiegato, come già detto più volte dall’Ausl, che ci vorranno venti mesi dall’avvio della costruzione. L’esito del carotaggio dei terreni del cantiere, risultati essere contaminati da idrocarburi, pare sia favorevole per il proseguimento dei lavori, «ma non ci sono ancora date ufficiali da comunicare».

La consigliera Elena Rossini (Movimento 5 stelle) ha presentato invece una mozione per impegnare il sindaco Gandolfi a richiedere gli stanziamenti necessari durante l’Ufficio di Presidenza. Mozione bocciata dalla maggioranza. «In tutto questo tempo – ha detto la Rossini - si è percorso un tragitto spezzettato e non un percorso razionale con una reale e concreta visione del futuro. Se questa vi fosse stata, il primo passo del percorso sarebbe dovuto essere quello di garantirsi gli stanziamenti necessari. Se ora li avessimo, avremmo anche una maggiore sicurezza della completa ricostruzione. Invece ancora oggi si sbandierato progetti, si ampliano, si pensa al di tutto e ancor di più, ma i soldi, anche solo quelli per costruire l’edificio di 6 piani progettato da due anni, ancora non ci sono. Si stanno facendo solo tante promesse.

Sempre la Rossini, si è detta soddisfatta della pubblicazione del sito della Conferenza socio-sanitaria, in quanto dichiara di essersi «sempre fatta avanti per chiedere una maggiore trasparenza sui lavori dell’organo che ha in mano il potere decisionale dell’organizzazione sanitaria». L'amministrazione ha bocciato però la proposta avanzata della consigliera del Movimento 5 stelle, circa la pubblicazione degli atti del Distretto sul sito del Comune. Maggioranza contraria anche alla richiesta di chiarimenti all’ingegnere Luca Baldino «sulle sue proposte per l’ospedale di Fiorenzuola, nonostante dichiari che la trasparenza non è un problema e che in Commissione sanità si sia dichiarato che occorre chiedere specificazioni e addentrarsi bene per capire nei minimi dettagli e circoscrivere la proposta che viene fatta dall’Ausl». Secondo la Rossini «il voto contrario di tutta la maggioranza evidenzia la non volontà effettiva di perseguire le linee di quel che va dicendo».

Infine, con un emendamento, la consigliera ha invitato il sindaco a chiedere al direttore Generale dell'Ausl «quali servizi, effettivamente, abbia intenzione di aggiungere a quelli già presenti a Fiorenzuola, relativamente a quelli facenti parte della Casa della Salute, visto che Fiorenzuola ne è già fornita»; e che il pronto soccorso gestisca anche i traumi gravi, ripristinando il servizio di cui era dotato l'ospedale prima della demolizione.


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