Politica

Provinciale Valnure 654 in gestione ad Anas, i sindaci tra "pro" e "contro"

Poco dialogo tra i sindaci della Valtrebbia e Anas per la gestione della SS45. Nei prossimi mesi Anas tornerà a gestire anche la provinciale Valnure 654. C’è da preoccuparsi? Mazzocchi: «Meglio che rimanga provinciale». Malchiodi: «No, siamo messi molto male, in questi anni mai fatto nulla». Negri: «Forse meno ascolto, ma più risorse». Copelli: «Non ci sono alternative»

il ponte di Bettola lungo la provinciale Valnure 654

«No, non è una barzelletta... questa è l'ordinanza Anas. È l’ordinanza di chi gestisce le strade statali in Italia nel 2019. Basito». Il sindaco di Corte Brugnatella Stefano Gnecchi affida ai social il grido di dolore di una vallata, la Valtrebbia, che da anni soffre per le condizioni in cui versa la Statale 45. Strada più volte al centro di dissapori tra gli stessi sindaci e i vertici di Anas, la società dello Stato che avrebbe in gestione e in cura i chilometri piacentini e genovesi dell’arteria. Anas nel corso del 2019 tornerà a gestire anche ulteriori 168 chilometri piacentini in più. Sarà responsabile diretta, con l’accordo raggiunto qualche tempo fa sullo schema del Decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte -  approvato in Conferenza Unificata con gli enti locali - della Padana Inferiore (52,38 km, dal confine cremonese a quello pavese), della Val Tidone (28,46 km, da Castelsangiovanni fino al confine lombardo), della strada del Passo del Penice (14,56 km, da Bobbio al confine lombardo) e della strada provincia Valnure (72,67 km, da Piacenza fino al confine ligure). Quest’ultima presenta una condizione di incuria simile alla Valtrebbia, e permette il collegamento dei comuni di Podenzano, Vigolzone, Pontedellolio, Bettola, Farini e Ferriere. La provinciale Valnure era già stata di Anas fino al 2001, anno del trasferimento all’ente di via Garibaldi. Si attende il completamento dell’iter di passaggio ad Anas: non ci sono ancora indicazioni certe, ma è atteso comunque negli uffici della Provincia entro il 2019. Sgraverà così l’ente da responsabilità importanti: sulla Valnure sono decine i ponti da monitorare e su cui intervenire. I sindaci della Valtrebbia intanto lamentano la mancanza di dialogo e confronto da parte di Anas. Alla luce del caos e delle comunicazioni improvvise di chiusura della SS45 ai camion, i sindaci della Valnure temono di ritrovarsi nelle stesse condizioni dei colleghi della Valtrebbia?

 
 

IL COMMENTO DEI SINDACI VALNURESI

Non si dice preoccupato del futuro trasferimento il sindaco di Ferriere Giovanni Malchiodi. «Le Province dal punto di vista delle risorse economiche – spiega Malchiodi - sono messe molto male. La soluzione di Anas non la vedo come un guaio: io vedo nel genovese delle strade gestite da Anas in cui i lavori di manutenzione vengono fatti. L’Italia è piena di strade amministrate da Anas che non hanno problemi, quanto succede in Valtrebbia non deve mettere in cattiva luce tutto il resto. Sicuramente in quella vallata ci sono dei problemi, da tanti anni. Però sono convinto che con l’arrivo di Anas in Valnure alcune cose si potranno sistemare: attualmente la provinciale 654 è messa veramente male. Peggio di così non può andare. Da Ferriere al passo dello Zovallo è un colabrodo, il ponte dei Folli è ancora da fare: quindi ben venga Anas per intervenire sulle situazioni più gravi. Attualmente abbiamo solo appaltato per il 2019 e 2020 la sistemazione dei ponti “Nano” e “Cantoniera”, interventi che richiedevamo da molti anni. La programmazione di questi anni della Provincia è stata un disastro».

Di diverso avviso invece il primo cittadino di Farini Antonio Mazzocchi. «L’Anas, oltre a quanto sta accadendo in Valtrebbia, l’abbiamo già conosciuta vent’anni fa sulle nostre strade e non ricordo da parte loro particolare manutenzione. Ci ricordiamo quello che succedeva... Mi sento più tutelato dalla Provincia di Piacenza, hanno ragione i sindaci della Valtrebbia a lamentarsi della situazione».

Pro e contro vengono analizzati anche dal sindaco di Bettola Paolo Negri. «Avevamo già avuto l’esperienza di Anas – ricorda Negri - come strada statale. La Provincia non ha le risorse economiche per gestirla al meglio, però è sicuramente un ente più vicino ai cittadini e agli amministratori locali. Sarebbe auspicabile che avesse però i soldi per sistemare le sue strade, ma così non sembra. Anas dà sicuramente più garanzie sui finanziamenti, meno sul dialogo e l’ascolto delle istanze del territorio. C’è meno vicinanza con chi vive sul territorio, con i tecnici comunali, con i cantonieri che verificano le situazioni: il caso della Valtrebbia insegna, stanno vivendo una situazione difficile calata dall’alto. Se fosse stata una strada provinciale, dei problemi della Ss45 se ne sarebbe parlato e discusso prima tutti insieme».

«Il fatto di dover interloquire con strutture e apparati molto più grandi – interviene anche il sindaco di Pontedellolio Sergio Copelli - e nazionali come Anas pone sicuramente degli interrogativi. Si è arrivati però a questa situazione perché la scomparsa delle Province è stata arrestata a metà del percorso. Così siamo fermi in mezzo al guado da diverso tempo: le Province esistono ancora, ma hanno poche risorse economiche. Non ci sono alternative, era difficile pensare a soluzioni diverse per gestire una strada come la provinciale Valnure. Dovremmo essere molto presenti noi sindaci e soprattutto come Unione dei Comuni per lottare e farci ascoltare da Anas».


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