Politica

Pums, le critiche delle minoranze: «Non è di centrodestra e ha il braccino corto»

Dibattito in Consiglio sul piano per la mobilità sostenibile, l'assessore Mancioppi lo ritiene concreto e realizzabile. Cugini propone una tassa di scopo per il trasporto pubblico. Trt: «Vogliamo disincentivare a usare l’auto dentro al centro storico»

Sessanta giorni di tempo per i piacentini - appena la Giunta approverà il documento - per presentare osservazioni al Pums (il piano urbano della mobilità sostenibile) discusso ieri (ma non votato) in Consiglio comunale. In apertura di seduta, Antonio Levoni (Liberali Piacentini) ha polemizzato sui tempi del percorso. «A far nascere i gattini in fretta, si rischia che nascano ciechi. C’è tempo per approvare il Pums, meglio approfondirlo bene nei prossimi mesi. Rimandiamo il confronto». La proposta di Levoni è stata bocciata dal presidente dell’aula Davide Garilli - «Richiesta che non può essere accolta, come già spiegato ai capigruppo, l’iter del Pums è questo» - e dalla maggioranza del centrodestra. «È un iter parziale – ha rincarato la dose Giulia Piroli (Pd) -, le assemblee aperte al pubblico non hanno visto la risposta del Comune alle osservazioni emerse». Piroli ha inoltre sottolineato come l’ente abbia stanziato altri 6mila euro alla società “Trt” (oltre agli 83mila già ricevuti) per diffondere ulteriormente in un altro incontro pubblico il contenuto del piano. Levoni, in polemica con la sua maggioranza, ha abbandonato l’aula nelle prime battute del dibattito, senza più tornare.

I PARCHEGGI SCAMBIATORI

L’architetto Tito Stefanelli della società “Trt”, che ha redatto il Pums, ha ribadito in Consiglio le indicazioni emerse dal piano. «Costa di più parcheggiare l’auto nella cintura del centro storico – ha detto - che non dentro. Sono settemila i residenti nel cuore della città e abbiamo 22mila permessi di Ztl. Occorre cambiare radicalmente questo. Sappiamo che si va a toccare corde sensibili per i cittadini, ma è necessario mettere mano a questo sistema per cambiare Piacenza. Deve essere preservato il centro storico, non deve diventare il luogo della “sosta lunga”». L’esempio è l’area “C” a Milano. «Dove si paga per entrare, con un numero di ingressi massimo calcolato in una settimana, al mese o all’anno. È un disincentivo per far entrare la gente proprio solo se ne ha bisogno».

TRESPIDI: «NON E’ UN PUMS DI CENTRODESTRA»

«Si procede a tentoni – è stato l’intervento di Massimo Trespidi (Liberi) - sulla pianificazione urbanistica che ha un impatto molto forte sul Pums. Questo non è certo un Pums di centrodestra, anche perché si basa sulle linee guida d’indirizzo della Giunta Dosi. Siamo arrivati qui attraverso un percorso sbagliato. Non possiamo chiedere la partecipazione dei piacentini a un percorso se li convochiamo alle 18 di tre giorni feriali, in estate. E questo Consiglio comunale non è stato coinvolto, esautorato dalla funzione di fornire al documento le sue considerazioni. Ognuno di noi avrebbe potuto dire la sua preventivamente. L’unico provvedimento dopo due anni e mezzo di Giunta sulla viabilità è stato il ripristino del doppio senso di marcia sul Corso». Tante le critiche di Trespidi al testo. «Nel Pums in 140 pagine non si risolvono i problemi del presente, ma si guarda fra dieci anni. Intanto l’attuale ospedale non ha un parcheggio. Parliamo di un boulevard in via Primogenita ma non abbiamo posti auto per il nosocomio. Facciamo restrizioni in centro storico, poi a un chilometro di distanza “tana libera tutti” e possono circolare tutti i tir che vogliono del polo logistico». «C’era bisogno di fare il Pums – ha incalzato - per capire che 22mila permessi Ztl sono troppi? Il criterio dei 30 km orari alla guida è giusto e può essere esteso in nuove zone della città. Andando piano si inquina e si fanno meno incidenti: però come facciamo a controllare, che ci sono sempre più agenti in ufficio e sempre meno in strada?». Trespidi ha poi invitato la Regione a stanziare più risorse per sostituire nel giro di dieci anni tutti i bus urbani con mezzi non inquinanti.

 

RABUFFI: «TROPPI PROGETTI IN SOSPESO SULLA CITTA’»

«Serve un Pums partecipato – è la riflessione di Luigi Rabuffi (Pc in Comune) - concreto, coraggioso e impopolare. Eppure ha coinvolto lo 0,75% dei piacentini, si sarebbe potuto fare meglio. Il Pums è ostaggio di altre decisioni e di altri piani, non decisi da questa Giunta, come il piano integrato per l’aria della Regione. E ci sono troppe partite e progetti in sospeso che interferiscono: nuovo ospedale, ex Consorzio Agrario, Manifattura Tabacchi, più tante manifestazioni d’interesse su alcune zone della città». «L’anno scorso la Giunta – ha proseguito Rabuffi - ha strizzato l’occhio agli automobilisti con l’apertura anticipata della Ztl alle 18, così come strizza l’occhio ai giovani che parcheggiano alla sera in piazza Cavalli. Servirebbero però più mezzi ecologici per il trasporto pubblico. In centro girano bus vuoti in mezzo alle auto».

«Non è un libro dei sogni – è il parere di Sergio Dagnino (5 Stelle) - ma una grande occasione. Giusto avere delle Ztl vaste, siamo una città che si presta ad essere percorsa a piedi o in bici». «Ci provò già Reggi a fare i parcheggi scambiatori – ha ricordato Roberto Colla (Piacenza Oltre) - ne propose quattro. Stadio Garilli, Veggioletta, Caorsana e l’ultimo alla Farnesiana. Solo il primo venne realizzato ed è ancora in funzione. Provò anche a fare il bike sharing, le bici “rosse”, sparite o arrugginite. Dosi ritentò con “Mi muovo”, ma il bike sharing ad oggi non ha ancora funzionato a Piacenza, così come le zone 30 funzionano poco se non ci sono controlli».

Dal capogruppo di Forza Italia Sergio Pecorara una difesa al percorso di ascolto del Pums. «Siamo sempre gli stessi agli incontri su questi temi importanti per la città». «Non si può dare la colpa ai cittadini della mancata partecipazione», è invece la riflessione di Giorgia Buscarini (Pd).

CUGINI: «UNA TASSA DI SCOPO PER IL TRASPORTO PUBBLICO»

Ricco di spunti l’intervento di Stefano Cugini, capogruppo del Pd. «Ho apprezzato l’impegno per il Pums – ha dichiarato -, Piacenza ha le sue specificità però il piano è stato modellato sulla nostra città il più possibile. Però ho trovato distanza tra l’impegno tecnico per il documento e l’impegno politico, quest’ultimo mi sembra molto prudente. L’impressione è che la prima a non credere a queste 140 pagine sia l’Amministrazione. È ovvio che questo genere di strumenti sia ovviamente “generatore di malcontenti”, perché come cambi qualcosa rendi scontento qualcuno». «È il Pums del “braccino corto”, la prudenza della Giunta non ci convince di fronte al problema dell’inquinamento. Là fuori c’è una generazione di giovani che chiede misure drastiche». Cugini ha proposto una “tassa di scopo per il trasporto pubblico locale”. «I cittadini sarebbero contenti di pagarla per avere poi gratis il trasporto pubblico tra i parcheggi e il centro storico. Sto parlando di un obolo per poi poter usufruire di mezzi completamente gratuiti sul territorio cittadino».

«Molti piacentini – è la riflessione di Carlo Segalini, capogruppo della Lega - sono andati ad abitare nella “cintura” e quindi tutte le mattine si recano in città per lavorare. Servirà un cambiamento culturale e sociale dei piacentini, che usano per l’85% l’auto, e sarà difficile. Perché è forte la “cultura dell’orto”, ovvero il “guardare il mezzo metro” davanti a casa propria». Dello stesso avviso anche il leghista Nelio Pavesi: «Progetto ambizioso, ci vorranno anni e risorse economiche molti faranno fatica a digerire questi cambiamenti». «L’importante è l’obiettivo principale, ovvero abbattere l’inquinamento in città, che contribuisce purtroppo alla diffusione dei tumori al polmone», è il pensiero di Lorella Cappucciati (Lega).

«La nostra Amministrazione – ha aggiunto Francesco Rabboni (Forza Italia) - crede nello sviluppo e nella programmazione, questo piano ne è la prova. In questi dieci anni potremo rivedere questo piano». «Il Pums ha degli obiettivi raggiungibili – è intervenuto il capogruppo di Fratelli d’Italia Giancarlo Migli - non è il libro dei sogni. C’è un problema culturale anche sull’inquinamento rispetto alle grandi città del Nord. Mi spiace per quanto accaduto con Levoni, l’iter era condiviso e noto a tutti. Poteva stare qui e contribuire». «È un piano molto tecnico – si è limitato a dire Mauro Saccardi (Gruppo Misto) - che avrà comunque bisogno di qualche aggiustamento nel tempo».

 

GIUNTA E TRT: «PUMS CORAGGIOSO E CONCRETO»

«Braccino corto? Per legge, per essere applicabile, deve essere compatibile con i conti economici di un Comune – ha risposto a Cugini lo stesso architetto Stefanelli -. Già 82 milioni di euro di investimenti per 10 anni sembrano tanti. Certo, il bypass dell’autostrada liberebbe Piacenza dall’A-21, però è un progetto importante e coinvolgerebbe anche un’altra Regione, la Lombardia. Si è litigato per il nome di un casello, figuriamoci per fare un’autostrada oltre il fiume, questo mi sembra già più irrealizzabile che i contenuti del nostro piano». Sul fronte risorse Trt segnala che «vi sono tanti fondi europei su questi temi, si investe molto per la mobilità e il Pums è il prerequisito per poter accedere a questi finanziamenti». «Questo è un piano fatto da tecnici e politici – ha ribadito Stefanelli -. I problemi delle singole vie entreranno nel “Put”, nel piano urbano del traffico. Il Pums delinea le strategie per la mobilità, non i problemi dei singoli tratti di Piacenza. Tutti vorrebbero un trasporto pubblico gratuito – ha detto rivolgendosi ancora a Cugini - ma qualcuno i soldi deve metterceli. Non sono per un trasporto gratuito per tutti come fa il Lussemburgo, l’unico caso in Europa. Come detto, dovremo mettere a bilancio 1,4 milioni solo per collegare i sette parcheggi scambiatori con il centro: sarebbero 14 milioni di euro per dieci anni. Il vero problema che si pone il Pums è cambiare la mentalità, bisogna prendere coscienza del cambio d’abitudini in città». «Dalle minoranze – ha concluso Mancioppi - sento opinioni differenti, c’è chi dice che è “un libro dei sogni”, chi dice che abbiamo avuto il “braccino corto”. Migliorie da fare ci sono senz’altro, ma il percorso è coraggioso eccome».

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