Politica

Referendum, Girometta: «Ecco perché "no"»

La posizione del consigliere di Forza Italia Maria Lucia Girometta

«La campagna elettorale per il Referendum sulla riforma costituzionale è partita da tempo, e purtroppo in tv e sulla grande stampa parla quasi soltanto il fronte del Sì. E’ sorprendente che Renzi abbia detto “Da qui a dicembre andremo casa per casa, porta a porta, a spiegare le ragioni del Sì”. Potrebbe succedere che, come dice un illustre giornalista, la domenica mattina, quando il campanello suona,  invece dei Testimoni di Geova, ci troveremo i fautori del SI!». Si legge in una nota del consigliere di Forza Italia, Maria Lucia Girometta. 

«Seguendo i dibattiti sui media e leggendo i maggiori quotidiani, la cosa che più mi colpisce, è che tutte le componenti coinvolte in un dibattito ogni giorno più aspro, difendono l’operato del Governo Renzi, piuttosto che cercare di spiegare il quesito referendario e cioè far capire alla gente cosa concretamente significa quel progetto di riforma. Siamo tutti concordi nel ritenere che la Costituzione debba essere riformata e siamo altresì concordi nel ritenere che il bicameralismo perfetto, votato unanimemente nel 1948  al fine di scongiurare un nuovo regime dittatoriale, vada oggi rivisto nel senso di favorire percorsi legislativi più snelli, ma non è accettabile che la riforma della Carta costituzionale sia stata approvata con forzature e con una maggioranza parlamentare risicata e occasionale e da un Parlamento alterato da un premio di maggioranza illegittimo e che in tre anni ha visto centinaia di deputati e di senatori cambiare gruppo parlamentare per sostenere la maggioranza stessa, oltreché per mantenere poltrone e privilegi.

«Il Senato, se vince il SI, sarà un Senato privo delle funzioni essenziali e dei poteri effettivi e, quello che impoverisce ancora maggiormente la dialettica politica, è il fatto che i senatori, in quanto non eletti dai cittadini, esprimeranno rappresentanze locali inevitabilmente articolate in base ad appartenenze politico-partitiche.  Inoltre l’immunità parlamentare sarebbe estesa indiscriminatamente a governatori delle Regioni e Sindaci, proprio perché facenti parte del nuovo Senato!! E’ giusto e necessario ridurre il numero dei parlamentari, ma la riduzione deve essere più incisiva e deve riguardare non solo i senatori ma anche i deputati, che, anche in previsione di tagli, rimangono in numero eccessivo. Non era forse opportuno abolire definitivamente il Senato e dimezzare i Deputati! Mi chiedo inoltre se sia giusto che una legge attribuisca un premio di maggioranza alla singola lista e non alla coalizione!  Se  tale legge venisse approvata, il rischio di una oligarchia appare molto vicino e un regime  dittatoriale molto probabile!».