Regionali, il Pd conferma Tarasconi e Molinari. Con loro Scagnelli e Biasini
Scelti i quattro candidati piacentini del Pd alle Elezioni. Bisotti: «I piacentini stanno già sperimentando cosa significa essere governati dal centrodestra, dalla gestione del verde pubblico ai mercatini di Natale. Cambiare è pericoloso, per questo vincerà Bonaccini»
«Questa è la bella squadra che il Pd presenta alla Regionali, a sostegno del presidente Bonaccini. È una bella squadra perché ci siamo dimostrati coesi, uniti e convinti nel mettere in campo un mix di competenze, esperienze e novità». Si dichiara molto soddisfatto per la rosa di nomi scelta alle Regionali del 26 gennaio il segretario provinciale del Partito Democratico, Silvio Bisotti. Il quartetto di nomi per il nostro territorio provinciale (devono essere due
«La campagna elettorale è surreale – aggiunge Bisotti -, si sta montando un quadro e uno scenario molto lontano dalla realtà. Impediremo, insieme ai cittadini, che quello che viene presentato come un sogno di cambiamento - annunciato dalla destra - diventi un incubo. Una propaganda portata avanti con mezzi importanti parla di una Regione non reale. I dati, invece, dicono che abbiamo ben governato. Metteremo in campo la ragionevolezza e il radicamento che le forze di centrosinistra hanno sui territori. E i nostri amministratori locali – non solo quelli del Pd - daranno il loro contributo». Bisotti vede con ottimismo l’appuntamento con le Regionali. «Sono convinto che il 27 gennaio avremo come presidente ancora Bonaccini. Anche perché a Piacenza stiamo sperimentando da vicino cosa significa essere governati dal centrodestra, i piacentini se ne stanno accorgendo, dalla gestione del verde pubblico ai mercatini di Natale. Il cambiamento, molte volte, è pericoloso». Da Bisotti un ringraziamento all’impegno dell’assessore regionale Paola Gazzolo, «che si è spesa molto in questi 5 anni, lavorerà fino all’ultimo e ci darà una mano senza candidarsi».
I QUATTRO CANDIDATI DEL PD
I quattro candidati del Partito Democratico sono stati ufficializzati nella mattinata di oggi. «Viviamo in un’epoca di rabbia e disfattismo – ha dichiarato la
Tenta la riconferma Gian Luigi Molinari, consigliere uscente e per dieci anni sindaco di Vernasca, oltre che ex segretario provinciale dem. «Non ho paura degli avversari – precisa Molinari - sto sentendo un tono della campagna elettorale della destra molto forte. Ma a questi
Da poco in pensione, ha deciso di candidarsi anche Giuseppe Biasini, ex responsabile Arpae, con un passato da consigliere del Pds ai tempi della Giunta Vaciago (1994-1998). «Ci ho pensato su – spiega - quando sono stato contattato per questa sfida, poi ho deciso di candidarmi. Il presidente si è speso molto per la nostra città e per il nuovo ospedale. Insieme all’assessore Gazzolo hanno dimostrato che Piacenza non è più la Cenerentola della Regione. Vorrei che si continuasse su questa strada, soprattutto sui temi ambientali, su cui mi sento di poter dare qualche suggerimento. Da cittadino, francamente, mi preoccupa molto la destra emergente, per i temi scelti e per come li cavalca».
LA CAMPAGNA ELETTORALE
La campagna elettorale è ancora lunga – il 26 gennaio non è dietro l’angolo – e centrodestra e centrosinistra si stanno rispondendo a distanza su molti temi. Ma il Pd non ci sta a essere tirato in ballo sulla questione “Bibbiano”. «Se gli argomenti del centrodestra – spiega Molinari - sono inchieste giudiziarie che riguardano le singole persone…Forse così abbiamo l’idea dell’impegno del centrodestra nei prossimi 5 anni, qualora governassero la Regione. Evidentemente a Roma hanno preparato delle slides facili da studiare su questi argomenti, ripetute dai rappresentanti del centrodestra. Mentre parlano di quello noi penseremo al nuovo ospedale e alla montagna. Bibbiano non è materia per la Regione, loro sono fuori tema. Se vogliono cavalcare temi facili, si misurino anche sui fatti di cronaca e giudiziaria del centrodestra piacentino, visto che ce ne sono». «La gara – osserva anche Tarasconi - non è a chi ha più sfortune nei propri partiti…Distruggere ci vuole niente, per costruire ci vogliono anni. E noi siamo concentrati sul costruire la Regione del prossimo quinquennio».