Rimpasto, Barbieri: «Rimango indipendente dai partiti»
Il sindaco risponde alle critiche delle minoranze: «Polledri parlava a nome della Giunta ai giornali senza consultarsi. Il rimpasto non è un discorso di poltrone, ma di assessori: Dosi ne cambiò quattro in un colpo solo»
Le raffiche di osservazioni da parte dell’opposizione in Consiglio comunale - durante la seduta del 29 ottobre, che ha visto l’ingresso dei neo assessori Marco Tassi, Jonathan Papamarenghi e Stefano Cavalli – hanno suscitato in diverse occasioni la reazione del sindaco Patrizia Barbieri. Il primo cittadino ha difeso le sue scelte, in particolare la revoca delle deleghe a Massimo Polledri (Filiberto Putzu e Paolo Garetti hanno presentato le dimissioni). «Le persone che sono state nominate al posto degli uscenti – ha commentato in aula Barbieri - godono della mia amicizia e stima, e hanno grande esperienza dal punto di vista amministrativo. A loro ho chiesto impegno e spirito di sacrificio: fare l’assessore a Piacenza in questo momento storico non è facile, date le condizioni». «In campagna elettorale – è un’altra riflessione di Barbieri, in risposta all’opposizione - dicevo che mi candidavo con i partiti, ma rimanevo indipendente da loro. Li ringrazio per avermi fatto eleggere sindaco, ma ribadisco la mia indipendenza. Non condivido questi tentativi del consigliere Rabuffi di provocare e istigare…Dosi ne cambiò quattro di assessori… C’è stato un avvicendamento tra assessori, non di poltrone, per esigenze di sveltezza e di risposte da parte della Giunta».
«Non c’è nulla di politico nella revoca di Polledri – ha spiegato Barbieri - e ribadisco le motivazioni: c’erano problemi nel suo approccio, e
Stizzita la replica al consigliere di Piacenza in Comune Luigi Rabuffi, il più duro nei confronti dell’Amministrazione. «Ho sentito parole inaccettabili: Rabuffi parla addirittura di cambiali elettorali sottoscritte con i cittadini. Ma quali cambiali, è l’impegno preso in campagna elettorale. Ci siamo presi degli impegni e dobbiamo portarli a termine. E se non riusciamo a fare certe cose bisogna spiegare il perché». Barbieri non condivide neanche la polemica sulla rappresentanza degli avvocati in Giunta: ora sono sei su dieci, un po’ troppi per le minoranze. Anche perché questi mantengono il loro impegno professionale e intanto fanno gli assessori con l'indennità piena. «Basta con questa storia. Si sappia che sui lavori pubblici – il neo assessore Marco Tassi è avvocato, nda - sarebbe meglio avere un tecnico nel ruolo, peccato che l’Anti-Corruzione impedisce ciò, per un potenziale conflitto di interessi. Comunque gli avvocati se ne intendono di contenziosi e problemi che possono sorgere dalla sua attività amministrativa». E, ancora, sulla questione part time-tempo pieno degli assessori. «Non guardo a chi timbra il cartellino, non m’interessano persone che vengono al mattino presto in Comune e dormono nell’ufficio. Guardo alla passione, alla voglia di impegnarsi e di mettersi a disposizione per la città. E se vivono del loro stipendio, è positivo. Vuol dire che non hanno bisogno della poltrona e dell’incarico per vivere».