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Sei milioni di euro per spostare l’archivio di Stato nel monastero di Sant’Agostino, ma a Roma c'è stallo

L’importante finanziamento dal Mibact consentirà di spostare da Palazzo Farnese a Sant’Agostino l’archivio di Stato di Piacenza. Ma a Roma la trattativa interna al Ministero, dopo lo stanziamento delle risorse, è bloccata. Il Comune intanto rifà il tetto dell’ala sud di Palazzo Farnese: 215mila euro

Il monastero di Sant'Agostino. Sotto, Palazzo Farnese

Una notizia buona e una cattiva per il Comune di Piacenza. Quella buona è che il Ministero per i beni e le attività culturali, con un decreto che si impegna a programmare la ristrutturazione straordinaria, ha assegnato importanti fondi in diverse città italiane per la sistemazione di edifici pubblici, soprattutto archivi, biblioteche e musei. E Piacenza porta a casa uno dei finanziamenti più consistenti: ben sei milioni di euro, per sistemare il monastero di Sant’Agostino (o ex caserma Cantore) sullo Stradone Farnese, che dovrebbe diventare la nuova sede dell’archivio di Stato di Piacenza, di proprietà demaniale. Non si tratta dell’ex chiesa, ma dell’edificio cinquentesco e attualmente in stato di degrado nei pressi dei chiostri di Sant’Agostino. L’archivio di Stato è temporaneamente nella parte più alta di Palazzo Farnese, in attesa di nuova sistemazione. I sei milioni di euro per la sua sistemazione si vanno così ad aggiungere ai 2,5 milioni di euro già previsti dall’Agenzia del Demanio per la sua messa in sicurezza. Da tempo l’archivio cerca uno spazio demaniale per insediarsi e il progetto di spostarsi nell’area di Sant’Agostino emerse già oltre una decina di anni fa.

Fila così tutto liscio per Piacenza? No, perché a Roma dopo lo stanziamento del finanziamento che vede il Comune finalmente nelle condizioni di spostare l’archivio, alcuni funzionari ministeriali hanno bloccato le pratiche, che si trovano in fase di stallo da diverso tempo. Il decreto ministeriale è del 25 ottobre, ma i fondi per Piacenza sono ancora in bilico. Nonostante la volontà del ministro di erogare il contributo piacentino, sembra che i tecnici non stiano dando seguito a quanto stabilito. La questione è tutta “romana” e interna al ministero e il Comune è alla finestra per cercare di capire come sbrogliare la matassa.

A seguito dell'articolo de "IlPiacenza.it", i parlamentari Galeazzo Bignami (Forza Italia) e Tommaso Foti (Fratelli d'Italia) hanno dichiarato di voler presentare due interrogazioni al Governo per chiarire la situazione di Piacenza. 

 

PALAZZO FARNESE, IL TETTO DELL’ALA SUD COSTA 215 MILA EURO

Che il passaggio al Comune di Piacenza della proprietà di Palazzo Farnese non sia stato un affare, la maggioranza di centrodestra l’ha pensato dal principio. In diverse occasioni, in Consiglio comunale si è messo in evidenza l’ammontare delle spese di gestione e manutenzione di Palazzo Farnese. Ora, mano a mano che crescono i bisogni, aumenta la perplessità. Ad esempio, in questi giorni, il Comune ha pubblicato il bando per i lavori di sistemazione di porzioni della copertura dell’immobile nell’ala sud. Si tratta di una spesa, per l’ente, di 215mila euro. Non proprio bruscolini per il bilancio di Palazzo Mercanti.

PIACENZA E CHERUBINI, ANCORA CRITICHE DAL CONSIGLIO

In Consiglio comunale è tornato nuovamente alla ribalta, nel frattempo, il legame tra la città di Piacenza e l’orchestra giovanile “Luigi Cherubini”, diretta dal maestro Riccardo Muti e condivisa a metà con la città di Ravenna. Da tempo diversi consiglieri segnalano sulla bilancia una serie di spese in carico al Comune nei confronti dell’orchestra, non pareggiate da un impegno di promozione culturale della Cherubini a favore di Piacenza. Il Comune mette a disposizioni locali e, soprattutto, il Teatro Municipale per le prove. Sul discorso è tornato il consigliere della Lega Nelio Pavesi. «La Fondazione Toscanini – ha detto Pavesi - ha già preparato le pratiche per uscire dalla Cherubini, che tra l’altro non ha mai presentato un bilancio al Comune di Piacenza. Ci sono parecchie centinaia di migliaia di euro, eppure le spese sono tutte del Comune». «Se la Fondazione Teatri è un ente che deve continuare ad arricchire culturalmente la città – ha aggiunto il grillino Sergio Dagnino - forse però è il caso – viceversa – di occuparsi in commissione n. 3 della Cherubini, che dà poco lustro alla nostra città e ha dei costi non indifferenti per il Comune».


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