Politica

Villanova, Rancan: "Da non toccare le funzioni e l'organico del centro di riabilitazione"

Garantire l’apertura del Centro di recupero e di rieducazione funzionale di Villanova sull’Arda mantenendone inalterate struttura, funzioni e organico. Lo chiede una risoluzione della Lega Nord, primo firmatario Matteo Rancan

Garantire l’apertura del Centro di recupero e di rieducazione funzionale di Villanova sull’Arda mantenendone inalterate struttura, funzioni e organico. Lo chiede una risoluzione della Lega Nord, primo firmatario Matteo Rancan depositata oggi in Consiglio Regionale.

“Il Decreto Legge ‘Enti locali’ – attacca Rancan - ha previsto un taglio di 2,3 miliardi di euro dei trasferimenti dal Servizio Sanitario Nazionale alle Regioni, per un ammontare di circa 173 milioni di euro tagliati alla regione Emilia-Romagna. Di più: in Emilia Romagna dal 2012 ad oggi c'è già stata una riduzione di 1.725 posti letto in ospedale ed entro il dicembre del prossimo anno è previsto un ulteriore calo di almeno 815 posti letto. Anche per questo – ricorda -, il 25.06.2015 è stata approvata una risoluzione che impegna la Giunta a ‘coinvolgere gli enti locali nella definizione del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, in modo che si giunga a soluzioni condivise’ e a ‘valutare, nei territori maggiormente decentrati e con condizioni di criticità orografiche, come ad esempio quelli montani, l’attuazione di soluzioni organizzative adeguate a garantire il mantenimento e la sicurezza delle prestazioni sanitarie erogate, con particolare riferimento a quelle dei servizi sanitari legati alla nascita’. In questa logica si inserisce l’ospedale Giuseppe Verdi di Villanova sull’Arda (PC) che, oltre all’importanza storico-culturale che rappresenta essendo stato fondato ed edificato dal compositore stesso, attualmente ospita l’Unità spinale del Centro di recupero e di rieducazione funzionale dell’Azienda Usl di Piacenza, centro di eccellenza e primo in Italia ad avere una palestra dedicata unicamente a persone diversamente abili”.

“Si tratta – chiarisce Rancan – di uno dei pochi centri in Italia in cui si assistono mielolesi, ossia persone con funzioni motorie compromesse a seguito di lesioni midollari.  Il centro è dotato di 37 posti di riabilitazione intensiva, di cui 10 di Unità spinale, caratterizzati da un’alta intensità di cura. La struttura è riconosciuta a livello regionale come Unità spinale in rete con l’Ospedale Maggiore di Parma, da cui i pazienti vengono trasferiti dopo la fase acuta. Ma attenzione – continua - oltre ai ricoverati, ci sono anche decine di accessi giornalieri agli ambulatori, per il proseguimento delle cure. Si calcola che, in trent’anni, sul Centro di Villanova siano gravitati (e continuino a orbitare, vista l’età media piuttosto giovane) complessivamente oltre 1500 pazienti mielolesi, a cui si aggiungono circa 6mila utenti con altre lesioni”.

“Eppure nonostante tutto questo – riprende Rancan – sebbene la struttura rappresenti un centro di eccellenza a livello nazionale sempre più di frequente viene ipotizzato, ai vari livelli decisionali dell’Azienda sanitaria locale, il trasferimento dell’attività di riabilitazione e di recupero a Fiorenzuola d’Arda, dove si sta procedendo all’ultimazione del blocco B dell’ospedale. Una decisione che finirebbe per svuotare di molte funzioni la struttura ospedaliera di Villanova sull’Arda che perderebbe centralità e importanza nonostante l’eccellenza strutturale e dei servizi erogati”.

“Per questo si impegna la giunta  a garantire l’apertura del Centro di recupero e di rieducazione funzionale di Villanova sull’Arda mantenendone inalterate struttura, funzioni e organico integrando i servizi offerti dall’ospedale di Villanova con l’Unità di Emergenza (Area Critica) che possa far fronte alle lesioni spinali più alte che necessitano di respirazione meccanica. Necessario inoltre – conclude - favorire un percorso di iper-specializzazione del centro in oggetto al fine di realizzare un’unità spinale unipolare in cui prestazioni integrate possano assicurare attività di tipo curativo, assistenziale e riabilitativo estendendo il servizio di idrochinesiterapia, attualmente riservato ai degenti nella struttura, al pubblico esterno in modo da sfruttare al massimo le potenzialità della struttura”.


Si parla di