Segnalazioni

«Via San Donnino, il Comune riserva due nuovi posti auto all'Inps: e i commercianti?»

Gentile Direttore, 
le scrivo in quanto da un paio di giorni in via San Donnino il Comune ha provveduto a creare due nuovi posti auto. Questo potrebbe sembrare una cosa buona e giusta dato che purtroppo da questa zona ne sono solo stati eliminati a discapito di residenti e lavoratori che, per necessità, si devono per forza recare in centro con l’auto. Ma non esultiamo troppo presto. Anzi. I due posti auto creati, in realtà sono due dei pochi liberi che erano rimasti, e che ora sono stati convertiti. Sono stati contrassegnati con la “R” di riservati, e non certo per invalidi o residenti, e nemmeno per lavoratori, ma - dalla segnaletica che regolamenta - si legge “riservato ispettori Inps”. Poi vi é l'immagine di un ometto che lascia intuire “operatori di sicurezza” come forze di polizia.

Allora il punto è molto semplice: l'amministrazione chiede sempre più sacrifici alle persone. In questo caso sacrifici di parcheggi che creano le condizioni per non dare la possibilità di parcheggiare, e sguinzagliano ausiliari del traffico dalla multa facile ma non indolore. Poi però, visto che il parcheggiare comodamente interessa anche a loro - e aggiungerei soprattutto a loro - i nostri amministratori cosa fanno? Si creano zone ad hoc e parcheggi riservati. 

Ecco questa a mio avviso è una bella presa in giro nei confronti dei cittadini. Oggi i residenti e i lavoratori di via San Donnino hanno pochissimi posti in strada, e non riservati, mentre gli ispettori Inps e le istituzioni li hanno riservati e se li creano a discapito della cittadinanza; perché questi privilegi? Perché modificarsi regole e leggi ad uso e consumo? Il lavoro degli ispettori Inps è forse più importante di quello dei commercianti della zona?
Certo amministrare così è vincere facile: ragionare dicendo andate a parcheggiare alla Cavallerizza e poi qui ci veniamo noi. Questi mi sembrano metodi "bulgari”, metodi che farebbero sembrare dei dilettanti allo sbaraglio i passati e più tiranni regimi sovietici.
G. Cattaneo


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