Sedici furti in un mese e bottino da 50mila euro: ko una banda di ladri albanesi
Sgominata dai carabinieri di Carpaneto e Fiorenzuola una banda di ladri professionisti accusati di aver compiuto almeno 16 furti in un mese per un bottino di circa 50mila euro in varie abitazioni. L'indagine partì grazie alle segnalazioni dei cittadini e alla profonda padronanza del territorio dell'Arma
Sceglievano con cura le case da svaligiare, effettuavano sopralluoghi per capire le abitudini delle vittime, mappavano i movimenti delle famiglie ignare di essere finite nel mirino di una banda di ladri professionisti, organizzati e determinati. Ci hanno pensato i carabinieri di Carpaneto, guidati dal maresciallo Giuseppe Alfieri e quelli della sezione operativa del Norm di Fiorenzuola, guidata da Enrico Savoli, ad arrestarli e ad assicurarli alla giustizia. Quattro le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip su richiesta del pm Ornella Chicca che ha coordinato le indagini e che sono state eseguite nei giorni scorsi. La banda di criminali era composta da quattro albanesi tutti clandestini e con alle spalle decine di precedenti per furto. Per tutti l’accusa è di furto in abitazione in concorso con l’aggravante di aver agito in più di tre persone e in ore pressoché serali. Hanno dai 31 ai 36 anni, uno di questi era anche ricercato e su di lui pendeva un mandato di arresto europeo (Mae) per aver razziato alcune abitazioni in Francia ma anche un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Parma per i medesimi reati nel 2019. L'operazione è stata chiamata "Touch&run" proprio per la rapidità della banda.
Si tratta quindi di una delle tante batterie di delinquenti che agiscono sul territorio italiano: dopo aver compiuto una serie di colpi
Due stavano per spostarsi a Sassuolo e uno nel Pavese, fortunatamente i carabinieri l’avevano capito e li hanno bloccati, solo uno al momento risulta latitante. I carabinieri li hanno seguiti, e grazie al controllo, la conoscenza e la padronanza del territorio propria dell'Arma, specialmente di quella presente in paesi piccoli, sono risaliti all'auto. Di lì sono iniziati una serie di accertamenti tecnici e intercettazioni telefoniche che hanno collocato i quattro proprio nelle vicinanze delle case svaligiate al momento dei vari furti.
Sono accusati di aver compiuto almeno 16 furti tra novembre e dicembre (circa 50mila il valore del bottino) ma gli inquirenti non escludono che possa