Spara in un bar affollato: «La prossima volta con un Kalashnikov». Arrestato
In manette al termine delle indagini dei carabinieri un 21enne. Il 4 gennaio ha sparato contro il dehors di un bar di Cadeo pieno di persone. Il giovane, che fa uso di cocaina, avrebbe anche maltrattato, picchiato e minacciato la sua ragazza
Ha esploso tre colpi di pistola contro un bar, poi tranquillamente è entrato dentro a bere. Serata di follia quella del 4 gennaio 2017 a Cadeo e, in manette, al termine delle indagini dei carabinieri dell'aliquota operativa del Norm di Fiorenzuola e dei militari della stazione di Carpaneto, guidati dal luogotenente Pietro Pantaleo, è finito il 21enne Tommaso Falchi. Tre suoi amici, che hanno assisitito alla scena, sono stati iscritti nel registro degli indagati. Il giovane è stato arrestato due giorni fa dopo l'emissione da parte del gip Giuseppe Bersani dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
«E' stato un miracolo che nessuno dei clienti presenti all'interno al momento degli spari sia stato colpito. Nel locale preso di mira, un bar molto frequentato sulla via Emilia Parmense a Cadeo, quella sera erano presenti almeno 25 persone», spiega il comandante della compagnia carabinieri di Fiorenzuola, il maggiore Emanuele Leuzzi. Falchi, con alcuni amici - fanno sapere dall'Arma - ha sparato tre colpi di pistola: due probabilmente in aria, uno nel dehors laterale: il proiettile ha perforato la parete di plexiglass, ha passato la saracinesca e si è infine conficcato in una porta di legno all'interno. I quattro poi sono entrati tranquillamente e si sono seduti a bere. Il titolare e i clienti si sono accorti che era successo qualcosa, e hanno chiamato i carabinieri. Quando sono arrivati del gruppetto non c'era più traccia, ma grazie ai video delle telecamere di sorveglianza e al fatto che il giovane era noto per un comportamento violento e spavaldo, oltre che per l'uso continuato di cocaina, i carabinieri si sono poi presentati a casa dei giovani.
Nella notte i militari hanno dato il via a diverse perquisizioni domiciliari trovando a casa del Falchi, un appartamento
Ha spiegato che girava armato nonostante non avesse il porto d'armi, nei jeans aveva questa Beretta calibro 7.65 di provenienza illecita che in più occasioni avrebbe tirato fuori anche davanti a molte persone (ascoltatate dai carabinieri hanno tutte confermato un episodio avvenuto in una pizzeria della provincia). Il 21enne avrebbe puntato alla tempia della sua fidanzata l'arma, scarica, e avrebbe premuto il griletto: un gesto dimostrativo di intimidazione. Non solo, la giovane ha infine confessato che una volta, durante una passeggiata, lui le avrebbe sparato quando lei si trovava di spalle, mancandola volutamente ma spaventadola a tal punto che non subito aveva trovato il coraggio di denunciarlo, e poi di lasciarlo. Una relazione violenta resa ancora più devastante dall'abuso di cocaina.
Nei cellulari dei quattro e specialmente in quello del Falchi i carabinieri hanno trovato immagini di lui con la pistola, la stessa che ad oggi non è ancora stata trovata, e chat dalle quali si capisce chiaramente cosa aveva fatto: "Adesso l’hai capito quanto sono matto o no? L’hai capito o no?", scrive a un amico su Whatsapp. E ancora: "Siamo tutti criminali, gli spariamo dentro al bar e via. La prossima volta con un Kalashnikov...Io son sempre così non è che mi becchi, ho sempre fatto così. Io tutti i giorni mi becchi così". Il giovane è stato arrestato il 28 marzo, ora si trova alle Novate ed è accusato di detenzione e porto abusivo d'arma da fuoco, esplosioni pericolose, ricettazione, danneggiamento aggravato, detenzione abusiva di munizionamento, appropriazione indebita, maltrattamenti, minacce aggravate, detenzione di droga ai fini di spaccio (avrebbe ceduto mezzo etto di marijuana a uno dei tre amici). I carabinieri stanno continuando le indagini per ritrovare la pistola usata dal giovane: i bossoli ritrovati corrispondono alle cartucce rinvenute nella sua abitazione e all'arma che si vede nei selfie trovati nei cellulari del gruppi di amici.