Tenta di uccidere il figlio e la moglie, massacra il cane e apre il gas: fermato 62enne
Gravissimo episodio nella notte a Castellarquato. Padre di famiglia bloccato dai carabinieri. Gravissimi a Parma un 23enne e una donna di 58 anni. L'uomo avrebbe aggredito nel sonno il figlio e la moglie, poi si sarebbe barricato in bagno dopo aver chiuso le finestre e aperto il gas. Avrebbe ucciso anche il cane
Avrebbe colpito più volte con un giratubi il figlio e la moglie poi, dopo aver massacrato anche il cane, ha aperto il gas della cucina e si è chiuso in bagno per farla finita. I sanitari del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri di Castellarquato lo hanno fermato in tempo e ora Aldo Silva 62enne è stato arrestato con l’accusa di duplice tentato omicidio. Il figlio, Marco Silva di 24 anni, e la moglie, Vilma Pighi di 57 anni, si trovano ricoverati in gravissime condizioni nel reparto di rianimazione dell’ospedale Maggiore di Parma.
E’ accaduto nella notte tra martedì 20 e mercoledì 21 febbraio in una cascina di strada Rico. Alle 3 l’uomo - fanno sapere gli inquirenti - si sarebbe recato nella camera in cui dormiva i figlio e con il giratubi avrebbe iniziarlo a colpirlo più volte su più parti del corpo. La moglie, accortasi di quanto stava accadendo, sarebbe accorsa in difesa del figlio ma anche lei è finita per essere colpita dall’attrezzo che il 62enne aveva tra le mani. A questo punto si sarebbe accanito anche sul cane ‘Ugo’, un bastardino che viveva in casa con loro, uccidendolo. Poi, accortosi di quello che aveva fatto, avrebbe aperto il gas della cucina non prima di aver chiuso accuratamente con strofinacci tutte le finestre dell’abitazione, è andato nel bagno dove alle poco dopo le 9 è stato ritrovato disteso a terra. Vicino a lui c’erano il cane e il giratubi usato per tentare di uccidere moglie e figlio.
L’uomo è stato fermato dai carabinieri della Compagnia di Fiorenzuola, sul posto il maggiore Biagio Bertoldi e il comandante provinciale Corrado Scattaretico, coordinati dal pm Matteo Centini. Il 62enne è stato portato in caserma a Castellarquato dove è stato interrogato. «E’ sereno e ha ammesso di aver compiuto il fatto - ha dichiarato alla stampa il colonnello Scattaretico - ma non si rende conto della gravità. Davanti a noi si è lamentato che il figlio agiva in contrasto a ciò che gli diceva lui ed è da qui che si sarebbe scatenato i raptus. Ha ammazzato anche il cane perché "sarebbe dovuto morire con lui"». «Nel 2015 fu colpito da un'influenza che lo ha tenuto in coma per una cinquantina di giorni. Da lì non è stato più lo stesso, era in cura ed era stato sottoposto ad un Trattamento sanitario obbligatorio. Era un cacciatore e dopo il Tso - ha concluso il colonnello Scattaretico - gli erano state ritirate le armi». Anche il sindaco del paese, Ivano Rocchetta e il parroco don Giuseppe Rigolli, si sono recati sul luogo del tentato omicidio.